Adesso anche lo IUS SOLI

di Habiba Manaa  ( Roma ).

Nel week-end del 27-29 ottobre si è svolta in una delle città più belle d’Italia (e a mio parere del mondo),Napoli, la conferenza programmatica, uno degli strumenti di partecipazione del Partito Democratico , dove si chiede a militanti, associazioni e chi è interessato a cambiare, attraverso la politica, di dare una mano per scrivere il programma con cui il PD si presenterà alle prossime elezioni, suddividendo il lavoro in tavoli tematici. Militanti venuti da tutte le parti d’Italia, sono venuti a Portici per contribuire in qualche modo a scrivere il nostro futuro.

Ma io qui voglio parlare del tema che mi sta personalmente più a cuore e che è stato affrontato nella maggior parte degli interventi: l’importanza ad approvare entro fine legislatura la legge sulla Cittadinanza, lo  Ius Soli. Legge  per la quale il PD si è impegnato tanto per portarla alla Camera, facendola poi approvare il 13 ottobre 2015 ma che è bloccata da poco più di due anni al Senato.

Nell’intervento che ho apprezzato di più alla Conferenza di Portici, il Ministro dell’Interno Marco Minniti ha detto :   “L’adesso è lo ius soli: da qui dobbiamo prendere l’impegno solenne di approvare in questa legislatura lo ius soli. Non è una legge sull’immigrazione ma sull’integrazione, sono due cose radicalmente diverse. Un grande partito di fronte a una legge di principi si batte, decide, convince. L’unica cosa che un grande partito non fa è rinunciare: noi non rinunceremo“.

Ecco, se riuscissimo a cogliere proprio la differenza tra “immigrazione” e “integrazione” che per colpa di populismi xenofobi abbiamo completamente confuso, si potrebbe anche cogliere come l’approvazione dello Ius Soli sia un diritto che dovrebbe essere dato per scontato.

Dopo i vari segnali di speranza, di voglia, di possibilità per far passare questo diritto indiscutibile, il 5 dicembre è arrivata la notizia della mancata calendarizzazione al Senato della discussione dello Ius Soli.

Non riesco a concepire il fatto di non aver combattuto abbastanza, di aver gettato le armi.

E alcune domande mi vengono spontanee:

-come ha fatto il Partito Democratico a perdere la “paternità” di questo diritto dopo averlo portato e approvato alla Camera, passando per quelli che non vogliono lo Ius Soli? E quanto sono stati caricati i media per dare questa idea errata?

-perché in due anni ( perché ricordo che è stata approvata il 13 ottobre 2015) quando il Pd era ancora fresco di europee, non abbiamo fatto di tutto per farla approvare?

-perché abbiamo chiamato “Ius Soli” una legge che non è lo Ius Soli ma è più vicina allo Ius Culturae, affinché le destre e i Grillini potessero manovrare la comunicazione?

-siete tutti così convinti che approvare un diritto di cui la discussione nel 2017 mi sembra assurda, ci avrebbe fatto perdere così tanti punti, e non riacquisito quelli di una sinistra che non ci vede più come tale?

-il Partito dei diritti (pensate alle leggi sulle Unioni Civili, al Dopo di noi ecc..) doveva cercare convincere ancor di più, quelli che questo diritto non lo vogliono dare e preferiscono chiudersi nella paura e xenofobia.

Eh sì, non abbiamo combattuto abbastanza.

Ma la volontà, da parte dei militanti del PD (cuore del partito), dei politici del Partito Democratico (rappresentanti del partito), il partito dei diritti c’è e ne abbiamo discusso alla Winter School a Bruxelles lo scorso 9 e 10 Dicembre.

Il ministro Graziano Del Rio al programma TV “Propaganda” di Diego Bianchi ha detto “Il Pd sullo ius soli è compatto. Ed è compatta tutta la sinistra su questa legge. Ma al Senato ce lo stanno impedendo i cinque stelle e i cosiddetti moderati.  I senatori dovrebbero votare secondo coscienza e non secondo indicazioni di partito perché questo prevede la Costituzione”. 

I Cinque Stelle che nascono con lo scetticismo sull’Europa e sull’Euro, allo stesso tempo vogliono discutere lo Ius Soli a livello europeo e indire un referendum per l’uscita dell’euro senza considerare che va contro i trattati comunitari, senza dichiarare la loro posizione politica e senza considerare l’eventuale dramma di una creazione eccessiva di inflazione.

Quindi ci impegneremo con tutte le nostre forze affinché la nostra voce venga ascoltata, affinché si smetta di fare mosse politiche sulla pelle dei diritti indiscutibili dell’ Umanità. Ci impegneremo affinché si raggiunga un obiettivo importante che il Partito Democratico ha iniziato e che vuole tutt’oggi. Perché per primi i giovani militanti lo vogliono, perché il nostro è il partito dei diritti.

La compagna di classe dei nostri figli, che studia la storia italiana, che parla in romanaccio, che va allo stadio, che si sente italiana, che oggi agli occhi dello Stato non viene riconosciuta come italiana, lo deve essere.

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