Brucia Roma Brucia Roma

MONDORoma   rubrica settimanale a cura di  MONDITA per RadioBullets

103° puntata – 20 luglio 2017

ll Fatto di questa settimana è dedicato agli incendi che stanno rovinando Roma da qualche settimana. Nel 1973 il giovanissimo esordiente Antonello Venditti nel suo bellissimo album Le Cose della Vita ( molto originale e molto ribelle ) oltre alla famosa e popolare “Roma Capoccia” lanciò un’altra strana canzone in romanesco  “Brucia Roma” il cui testo oggi è ancora molto efficace ed attuale nella sua carica energetica ribelle, tranne qualche passaggio eccessivo !

Brucia Roma, brucia Roma co’ li romani, brucia Roma, brucia Roma co’ li cristiani ! Brucia Roma, brucia Roma er Parlamento, brucia Roma, brucia Roma cor Papa dentro! Brucia Roma, brucia Roma e ce lo sapevamo , c’ ‘o sapeva morto bbene puro Nerone, ma mentre solo lui sapeva suonare la cetra, mo’ noialtri semo in tanti a sparare! E vorrei sapè dar professore che fine ha fatto Menenio Agrippa su Monte Sacro lui combatteva pei diritti dei contadini e la plebe lo seguiva mentre moriva. E vorrei sapè che fine ha fatto Tiberio Gracco pure lui fu assassinato mentre lottava lui lottava pe’ la plebe e allontanare i pregiudizi lui lottava pei diritti e i peregrini che poi sarebbero gli emigrati d’adesso ma questo er professore nun me l’ ha detto e allora brucia Roma, brucia Roma, brucia Roma brucia Roma…. https://youtu.be/0DcGApVitTo

Tutto quell’album del giovane Venditti è pieno di canzoni che oggi definiremmo d’avanguardia sia dal punto di vista musicale sia da quello testuale con una mescolanza di uso dell’italiano e del romanesco che allora non era per nulla di moda. Ma quella canzone urlata Brucia Roma Brucia Roma sembra quasi di un Cantastorie moderno che si sfoga contro i poteri e a favore dei poveracci e dei “peregrini, gli emigrati di adesso” ( nel 1973 in Italia ce n’erano molto pochi ma lui li percepiva già come protagonisti ).

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