Calcio : fuori i razzisti dentro i bambini

di Angelo Cioeta.

La questione del RAZZISMO negli stadi di CALCIO  è tornata a galla con il gesto spregevole realizzato da alcuni tifosi ultras della Lazio, in occasione di Lazio – Cagliari: l’attacchinaggio di adesivi raffiguranti Anna Frank con la maglia della Roma.

Il caso è salito agli onori della ribalta nazionale e ha portato ad una serie di reazioni da parte degli organi calcistici, tra cui la decisione della Federcalcio di leggere una pagina del Diario prima dell’inizio delle partite di serie A del 24 – 25 ottobre 2017. Una reazione, a prima vista, molto lodevole. Peccato che, nei fatti, la toppa si è rivelata peggio del buco, in quanto non sono mancate proteste fasciste durante la lettura degli stralci. C’è un errore di fondo nel modo di affrontare tutta questa vicenda: l’aver deciso di dare eccessivo spazio ad una sparuta minoranza di imbecilli (una decina), presente all’interno di un contesto che conta ad ogni partita di campionato migliaia di persone. Sarebbe stato sufficiente, dunque, lasciar lavorare senza particolari riflettori gli organi giudiziari, che una volta individuate e messe in stato di fermo le persone colpevoli del gesto, avrebbero posto fine ad un atto vandalico del genere.

Una proposta per prevenire ulteriori eventi del genere: per ogni persona allontanata dallo stadio, facciamo entrare un bambino. Creiamo  e favoriamo dunque una società meno razzista partendo dalla più tenera età. Oltre a ciò, cerchiamo di esaltare il bello dello sport e della tifoseria. Rovinare tutto per colpa di pochi non è affatto giusto.

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