di Angelo Cioeta
Si è campioni non solo sul campo, ma anche nella vita.
Claudio Marchisio, affermato giocatore della Juventus e della nazionale italiana, ne sa qualcosa. Un po’ come nel calcio, è sufficiente una giocata da fenomeni o sbagliare un goal clamoroso per entrare nel cuore dei tifosi oppure essere ricordato come una delusione. Sul campo, Marchisio sarà ricordato sicuramente per le sue doti tecniche. Ma, al di fuori, per molti di coloro che lo ammiravano, resterà colui che ha osato pubblicare un post di solidarietà nei confronti di una delle ultime tragedie del Mediterraneo, dove viene raffigurata una giovane donna salvata all’ultimo istante dall’annegamento (fonte: corriere.it).
Così si legge nel post:
“Viaggi della speranza che finiscono in tragedia per molte persone! Ancora corpi senza vita nel mediterraneo. Come la tragedia di Manchester avvenuta pochi giorni fa continuiamo a vedere, sentire e leggere notizie strazianti e assurde! Come sta cambiando il mondo?.”
Per molti, un giocatore del suo calibro deve pensare alla fine di Champions invece che a sti’ quattro monnezzari, con il suo stipendio potrebbe mantenere chissà quanti italiani (fonte: Claudio Marchisio ). Marchisio, con poche righe ha saputo aprire uno spaccato di società: mentre ci sono sportivi che non temono di perdere fans non appena si esce dal campo di gioco, molte persone tendono a fare gli ultras in ogni ambito della vita, perché incapaci di scindere. Eppure, si parla di vita umana, non del dio denaro, come ha avuto modo di rispondere il giocatore:
“Qui non si parla di denaro, ma di possibilità di vivere, di scappare da guerre, da persone violente. Il mio pensiero andava a difendere la vita delle persone, non al fatto di avere mancanze materiali o altro. Io non sono nato calciatore, ho vissuto i problemi di milioni di famiglie come te e tutti quanti” (fonte: Claudio Marchisio).
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