Cosa è successo all’Italia ?

di Gianguido Palumbo.

Cosa è successo all’Italia negli ultimi anni ed in particolare cosa è successo all’immigrazione ed alla convivenza civile inter-etnica ? Cosa è successo negli ultimi dieci anni ripensando alla situazione italiana del 2008 prima della grave Crisi economica mondiale con risvolti nazionali ? E’ avvenuta evidentemente una qualche trasformazione progressiva del Paese, della vita quotidiana, delle relazioni cittadine sociali e individuali, del dibattito culturale, dei risvolti politici e nell’ultimo anno delle Politiche Governative, spinte e favorite anche da sondaggi nazionali più o meno veritieri. Mentre i cambiamenti sono abbastanza chiari non mi sembra siano altrettanto chiare le cause, le concause e le possibili reazioni, individuali e collettive, prevedibili e auspicabili, in vista delle Elezioni Europee e delle prossime Elezioni Politiche italiane forse più vicine di quanto non si immagini.

Credo che la degenerazione della situazione Italiana attuale abbia alcune origini extra nazionali per le quali abbiamo poca responsabilità, ma altre origini invece siano prettamente nazionali e richiedono una seria riflessione autocritica anche per capire se e come possiamo modificare o neutralizzare tali negatività nei prossimi mesi ed anni.

Le origini internazionali potremo ritrovarle sinteticamente nell’Economia (crisi, impoverimenti, inquinamenti, alterazioni ambientali e reazioni di autodifesa ), nell’Antropologia ( mondializzazione e smarrimenti identitari, chiusure territoriali comunitarie e individuali ), nella Geopolitica ( Guerre diffuse e aumento improvviso di migrazioni). Le origini nazionali invece potrebbero consistere in un insieme accumulatosi negli anni di sottovalutazioni, errori, incapacità, opportunismi. Innanzi tutto un’origine strutturale dell’insensibilità e della poca maturazione dei cittadini è sicuramente il basso livello di istruzione media e di acculturazione generale che influenza tutta la vita italiana e che i diversi Governi succedutisi hanno sottovalutato senza investire abbastanza nell’ educazione, la formazione, l’istruzione, la ricerca e l’università. Inoltre non ha certamente influito positivamente la tendenza storica ad affrontare il tema complesso dell’Immigrazione, quando andava bene, soprattutto con uno spirito di solidarietà, di accoglienza e troppo poco con un approccio più razionale di programmazione e organizzazione. Ed ancora sono stati deleteri il poco coraggio e la poca coerenza politica nel realizzare riforme decisive ( la Cittadinanza, lo Ius Soli, fino al Diritto di Voto ), l’organizzazione anarchica dell’accoglienza oscillante fra eccellenze, furbizie, criminalità camuffata e clientelismi ), l’assenza di regole applicate ai programmi di integrazione ( rigore nell’insegnamento reale della Lingua Italiana e nella Formazione ), ed anche l’assenza o l’incompletezza a livello cittadino e locale (tranne rari casi ) di iniziative e di strutture per la convivenza e l’integrazione reciproca fra Cittadini vecchi e nuovi di diverse origini ( Centri interculturali e attività ).

La combinazione di questa lunga serie di origini diverse del mutamento italiano, fra il livello mondiale e quello nazionale-locale, ha favorito una mancata maturazione socioculturale e politica della maggioranza dei cittadini italiani, una vera e propria frenata sulla strada imboccata da anni verso una Società Multi-Inter Etnica, pur piena di buche, dossi e incroci pericolosi.

La diffusione di reazioni xenofobe e razziste quotidiane degli ultimi due anni e mesi in quasi tutta Italia è un effetto evidente sia dell’ignoranza sia della mancanza di soluzioni progressive efficaci nell’accoglienza e nell’integrazione. Purtroppo quindi le colpe, le responsabilità sono anche di chi ha governato il Paese e le Città negli ultimi dieci anni : non avere guidato bene sulla Strada imboccata e non aver favorito quella ricca e variegata maturazione sociale e individuale che era in atto da tempo. In questo processo storico recente di degenerazione sociopolitica e culturale, in Italia stiamo vivendo anche due paradossi specifici, fra i tanti esistenti. Uno di essi riguarda la Cultura : mentre avveniva tale modificazione sociopolitica, il mondo dell’Arte, dello Spettacolo, della Comunicazione ( Letteratura, Musica, Cinema, Teatro, Video, Rete ), ha elaborato una sempre maggiore quantità e qualità di opere sensibili in relazione alla multi-inter-etnicità, stimolando spettatori e cittadini, dirigenti e politici.   Ma il problema è stato ed è l’efficacia limitata ad un ristretto numero di spettatori, utenti, cittadini, con una capacità relativa di influenzare e sensibilizzare la maggioranza della popolazione. Il rischio continuo è stato ed è quello di “parlarsi addosso”, di comunicare solo fra di “NOI”, fra simili per cultura e storia, senza riuscire così a “contagiare” più di tanto i nostri vicini di casa, di strada, di quartiere, di lavoro, di scuola…….

Un altro paradosso italiano riguarda la Chiesa e il nuovo Papato di Francesco iniziato in questi stessi ultimi anni. Un Papa molto sensibile e impegnato sul tema della convivenza in un Paese così cattolico come il nostro non sembra aver avuto l’effetto desiderato e prevedibile : non pare che in Italia questo Papato abbia davvero provocato nel mondo cattolico e politico una maggiore attenzione seria e coerente verso GLI ALTRI, gli Stranieri, i Nuovi Italiani. Anzi siamo arrivati al punto ( in contrasto con il primo paradosso ) che una famosa e amata soubrette televisiva, considerata fino a poco tempo fa come una brava professionista, senza colore politico, garbata e gentile, sposa e madre, si è invece pronunciata improvvisamente a favore del Governo Lega-5 Stelle, criticando anche il Papa per la sua eccessiva attenzione ai Migranti rispetto ai Poveri Italiani !

Questi due paradossi italiani contemporanei sul tema della Società Multietnica ( la lontananza fra Cultura e Cittadini e fra Chiesa e Fedeli ) sono segnali preoccupanti: la scarsa influenza delle sollecitazioni alla coerenza della Fede vissuta e la altrettanto scarsa influenza della Cultura sulla Vita vissuta. Vien da pensare che la specificità contemporanea sempre più diffusa nel mondo ed anche in Italia di vite quotidiane basate sulla Comunicazione totale ed istantanea abbia avuto più forza di qualsiasi altra spinta nel far emergere reazioni “emotive” “animalesche” “primordiali” comunicate e condivise appunto just in time e quindi molto influenti sugli altri, sulle scelte politiche e sociali. L’Italia considerata storicamente aperta, curiosa, solidale, generosa, disponibile, creativa, in pochi anni sembra essere diventata chiusa, arrabbiata, insicura, aggressiva, cattiva, competitiva. Ma forse non è del tutto vero, se non in parte.

Il motto dantesco di quasi 1000 anni fa “fatti non foste a viver come bruti” non può essere utilizzato e rilanciato contro i 2 miliardi di utenti FaceBook nel mondo e i 50 milioni di cittadini giovani e adulti italiani proprietari o utenti di un telefono cellulare avanzato. La Brutalità della connessione continua e di ciò che produce alle nostre vite e coscienze nella società, dobbiamo affrontarla senza demonizzare la tecnologia, cercando faticosamente proposte e soluzioni d’uso correttive, integrative, alternative, efficaci ogni giorno oggi e non fra 10 o 20 anni, per evitare che questa Brutalità porti davvero sempre più ad una vita basata sull’Effetto Colosseo, con milioni di pollici alzati per un OK, un SI, o pollici abbassati per un NO, con una condanna veloce e immediata di una persona, di una scelta, di una legge, di un partito, di una azione pubblica. In pochi secondi nel Colosseo della Roma dell’80 d.c. e delle altre città dell’Impero con altri piccoli colossei, migliaia di Cittadini mostravano il braccio con la mano e il pollice in aria o in basso decidendo la vita o la morte di centinaia di persone, di gladiatori o di nemici: metodo decisionale “democratico” diretto, veloce, efficacissimo, spettacolare, popolarissimo quanto appunto brutale : sono trascorsi invano duemila anni ?!

Infine è anche vero però che in questa strana Italia malata resistono e proseguono centinaia di esperienze positive, magari contraddittorie e problematiche, di convivenza civile, di scambio, di contaminazioni sociali e culturali, di reciproca integrazione ( senza reciprocità l’integrazione è falsa perché a senso unico ) e quindi di lento e progressivo meticciato che prosegue su quella strada millenaria di incontri e intrecci di Genti, Famiglie, Singoli, Popoli, Culture di ogni parte del Mondo Umano che sta all’origine del popolamento della Penisola italica e poi Italiana. La Storia e la Scienza ci spiegano da anni, poco ascoltate, che la forza e la originalità esclusive dell’Italia nascono proprio da un tasso di mescolanze genetiche e culturali ineguagliabile nel mondo, pur con tutti i possibili difetti e contraddizioni contemporanee.

L’ITALIA è nata dagli incontri molti secoli fa e continuerà per forza a vivere di nuovi incontri. Si tratta di saperli riconoscere, conoscere, vivere, gestendo e governando al meglio la convivenza e sapendo guidare su questa strada comunque piena di dossi, buche, incroci e stop : per adesso all’incrocio il semaforo è rosso !

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