Donne per la Pace a Firenze

di Anna Palumbo  ( da Firenze ).

A Firenze due giorni prima dell’inizio del Ramadan al Mercato di Sant’Ambrogio in piazza Ghiberti, ho incontrato Tami Eyal interior designer e Sanaa Ahmed insegnante di lingua araba. Queste due donne nel 2005 hanno dato vita al gruppo Donne per la Pace di Firenze e la loro scelta è quella di non prendere una posizione, “che invece è prendere una posizione” mi dice subito Tami, sorridente, originaria di Israele.

E così ci troviamo subito catapultate a parlare della vita di due donne straniere che vivono e lavorano nel cuore di Firenze.

Ci tengono molto a dirmi che l’Imam di Firenze e il Rabbino Capo hanno già molti progetti di collaborazione attivi da diversi anni, ma il loro desiderio è quello di costituire un’associazione, Donne per la Pace, indipendente, che si basi sulla volontà e il piacere di conoscersi e stare insieme. Un’associazione aperta a tutte le culture, alle religioni e ai laici. L’idea è quella di promuovere visite culturali della città, laboratori e attività della più svariata natura, dai corsi di cucina alla cura del corpo, in cui al centro vi sia lo scambio e la conoscenza reciproca.

Sanaa, vicepresidente della Biblioteca di Pace ( laboratorio permanente per l’educazione all’interculturalità, la sperimentazione, ideazione e produzione di materiale multiculturale e plurilingue e molto altro nato nella Biblioteca dell’Isolotto nel 1991) mi racconta con tanta emozione che tra pochi giorni inizia il Ramadan, mi parla delle difficoltà nel dover seguire un impegno così importante in una società come quella italiana con orari piuttosto rigidi ma soprattutto in una città in cui in strada si sente il profumo del caffè e del cibo in ogni angolo e ad ogni ora. Mi parla della bellezza del Ramadan, come non ne avevo mai sentito parlare.

Ho chiesto io l’incontro con Tami e Sanaa ma mentre le ascolto capisco che anche se io non fossi presente il dialogo tra loro sul significato del Ramadan lo avrebbero intrapreso lo stesso, e sento nelle loro parole esattamente ciò che intendono realizzare con l’associazione, il piacere di incontrarsi, confrontarsi, conoscersi. E’ questa la loro ricchezza, e ne sono davvero traboccanti.

Le Donne per la Pace di Firenze a gennaio di quest’anno hanno dato vita anche ad un Coro, diretto da Benedetta Manfriani, che si riunisce ogni martedì sera in via frà J. Passavanti 11 e ha un repertorio di musica popolare.  Voci di pace e di speranza- non vedo l’ora di ascoltarle!

Intanto per conoscerle meglio ecco i loro riferimenti in rete :

E la loro email  :  donneperlapace@gmail.com

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Il gruppo di Firenze non ne fa parte ma esiste anche una rete internazionale di DONNE PER LA PACE :

http://reteinternazionaledelledonneperlapace.blogspot.it/

La Rete Internazionale delle Donne per la Pace è  nata nel 2005 in Italia per iniziativa di un gruppo di donne italiane, africane e migranti, sostenuta da alcune onlus e ong africane e italiane, tutte già attive da tempo nella difesa  dei diritti umani e nella realizzazione di progetti concreti a favore della promozione dei diritti delle donne. Nel 2008 si è poi costituita formalmente, con sede legale a Roma presso la Casa Internazionale delle Donne, per creare e consolidare l’opportunità, per le donne, di contribuire insieme alla creazione di un mondo pacifico e basato sull’uguaglianza di genere. Attualmente la Rete rappresenta circa 30 realtà associative italiane, africane, sudamericane e di immigrate, oltre a un numero consistente di donne e intellettuali che vi si riconoscono a titolo personale e sta lavorando su due assi tematici: una riflessione critica sulla politica degli “aiuti umanitari” e sulla necessità di superarne gli evidenti limiti; un approfondimento e uno studio sulle economie alternative, per fare emergere le molteplici esperienze imprenditoriali attuate dalle donne italiane e migranti e le differenti, e spesso originali, modalità di relazione con il mercato e il contesto sociale di riferimento.

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