Fedi, Culture e Società multietniche

di Gianguido Palumbo – Presidente Mondita associazione

L’opera pittorica fotografata in una mostra di artisti-e all’ex Mattatoio di Roma mesi fa, rappresenta il viso triplicato di una giovane donna con un velo, un doppio velo, e una esplosione ordinata di colori: una Madonna, una Suora, una Ragazza musulmana ?
Purtroppo negli ultimi tempi in Italia sono avvenuti alcuni brutti e drammatici episodi di violenza familiare contro ragazze punite perché non osservanti le tradizioni islamiche : l’ultimo caso pochi giorni fa a Pavia, prima a Bologna e prima ancora a Udine, a Forlì, a Modena e chissà in quante altre città, senza che se ne sappia nulla.
Solo in Italia vivono circa 1 milione e 500mila nuovi cittadini stranieri di fede islamica. Parallelamente sono quasi un milione gli alunni e studenti di origine straniera di seconda o terza generazione che crescono in tutto il paese ancora non riconosciuti dalla Legge sulla Cittadinanza in discussione al Senato, sospesi fra almeno due identità, due culture, due lingue, e fedi.
In particolare sono più in difficoltà le bambine, le ragazze giovani, le donne italiane straniere appartenenti a famiglie di fede e cultura islamica ( sia arabe nord africane sia mediorientali e orientali ). La convivenza urbana, scolastica, amicale mette sempre più in crisi i comportamenti, le coscienze e soprattutto le relazioni fra loro e i genitori e i parenti.
La dimensione simbolica è determinante: la forza dell’ ”immagine”, il vestiario, le abitudini alimentari, influiscono di più di qualsiasi parola o pensiero. Anche se oggi i conflitti inter generazionali, quelli fra genitori e figli e figlie sono sempre più aspri in qualsiasi famiglia di qualsiasi fede e cultura con episodi terribili di violenze reciproche e a volte di veri e propri omicidi di rivolta o di insopportazione, la rigidezza di alcune famiglie di fede islamica nelle loro vite europee e occidentali sta creando gravi squilibri e sofferenze individuali nelle giovani generazioni.

In Italia stiamo assistendo a continue oscillazioni fra momenti fatti, episodi, politiche, regole che segnalano la difficoltà della convivenza e della maturazione come Paese multietnico e altri momenti, esperienze, iniziative che invece esprimono l’attenzione sociale, culturale, anche scientifica verso l’inter-culturalità e l’inter-etnicità.

Le diverse religioni, le fedi, vissute, praticate, individualmente e collettivamente influiscono molto sulla capacità di convivere rispettandosi, riconoscendosi, inter agendo per un arricchimento reciproco e la maturazione complessiva di tutta la società civile del paese. Mentre a Pavia la famiglia di origine marocchina puniva fisicamente la ragazza disobbediente e “traditrice” provocando la decisione del Tribunale dei Minori di separarla dai genitori, a Bari ( città del Santo Nicola venerato da Cattolici e Ortodossi ) l’Università Aldo Moro ha ospitato e collaborato con la Fondazione INTERCULTURA Italia www.intercultura.it per un grande Convegno Internazionale di tre giorni ( 31 marzo- 2 aprile ) dedicato al “Silenzio del Sacro: la dimensione religiosa nei rapporti interculturali” patrocinato dal Consiglio d’Europa, dalla Regione Puglia e dal Comune di Bari).
Il convegno era basato sull’importanza del dialogo interculturale e non sul dialogo interreligioso : quindi su come sia possibile e necessario che le grandi tradizioni culturali del mondo nate o rafforzate dalle fedi, dialoghino attraverso il rispetto reciproco innanzi tutto con la conoscenza reciproca e la pratica quotidiana dell’ inter azione e dell’educazione. Hanno partecipato esperti e ricercatori italiani di altre università, ospiti provenienti dalla Russia, Irlanda, Olanda, Inghilterra, Spagna, Canada, Stati Uniti, Croazia.
La Fondazione INTERCULTURA è stata creata dieci anni fa dall’Associazione omonima ( con la partecipazione del Ministero degli esterni e quello della Pubblica Istruzione e Università ) nel 2007. L’associazione Intercultura è molto conosciuta anche in Italia soprattutto per gli scambi scolastici internazionali ma poco per la sua storia. Nacque in Francia oltre 100 anni fa, nel 1915, su idea di alcuni giovani americani impegnati nell’aiuto di feriti nei campi di battaglia e si chiamava AFS American Field Service. Nel 1939 riprese le attività durante la Seconda Guerra Mondiale e dal 1947 anche in Italia. Con la pace l’attività si concentrò sugli scambi universitari e nel 1955 in Italia nacque la AFS Italia che nel 1977 estese l’impegno oltre gli scambi didattici internazionali e iniziò a occuparsi di Educazione all’Intercultura. Oggi in Italia sono oltre 4 mila i volontari di Intercultura Associazione e più di 200mila in tutto il mondo dell’AFS.

La nostra piccola MONDITA associazione interetnica italiana e questo Periodico nazionale on line MONDITAreview riflettono coerentemente la laicità del nostro impegno socio culturale che deve coinvolgere riflessioni e informazioni anche su questo grande tema, sempre più delicato, del dialogo inter-culturale e inter-religioso.
Non a caso abbiamo deciso di creare una Rubrica mensile apposita RELIGIONI a cura di Viviana Schiavo che propone esperienze e analisi stimolanti per provare a conoscere meglio e favorire una convivenza civile matura e cosciente.

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