I Cittadini stranieri si sentono in salute

di Beata Uwase.

Rispetto alla propria Salute i cittadini stranieri residenti in Italia sembrano sentirsi e stare meglio più degli italiani. In uno studio a scopo multidisciplinare, l’ISTAT afferma che tra i cittadini stranieri residenti prevale una percezione positiva del proprio stato di salute, più che tra gli italiani. L’87,5% dichiara di stare bene o molto bene a fronte dell’83,5% degli italiani.

Spiega l’istat : ”Sono Migranti di prima generazione, che lasciano il proprio paese soprattutto per un progetto di lavoro e quindi con una buona salute”. Tale percezione è rafforzata anche da un comportamento rilevato in altri studi sulla popolazione migrante secondo cui le persone che non godono più di buona salute tornano al loro paese d’origine.

Nonostante nel dibattito pubblico sia molto presente l’idea del Migrante come “portatore di malattie bisogna sapere che anche gli stranieri non regolari spesso partono in buona salute dai loro paesi e che la maggior parte  invece si ammala  a causa delle  brute condizioni sociali e di accoglienza che trovano.

A sentirsi in buona salute tra i cittadini dei paesi Ue, sono soprattutto i Polacchi (88,4%) e, tra i non comunitari, i Cinesi (90,2%), i Filippini (90,2%) e gli Indiani (88,8%). In fondo alla classifica si trovano gli Ucraini (85,8%) e i Marocchini (85,2%).

Gli indici sintetici di Salute fisica e psicologica segnano punteggi medi pari rispettivamente a 54,6 e 53,9. Sul piano psicologico, maggior benessere si osserva tra gli Indiani (55,4), mentre più vulnerabili appaiono i Tunisini (52,5). L’indice di salute mentale, pari a 78 in media, evidenzia una situazione di maggior svantaggio per tunisini e marocchini.

Le patologie più diffuse sono quelle dell’apparato respiratorio (65,4 stranieri ogni mille). Seguono le malattie dell’apparato digerente e dei denti (20,2 per mille), quelle del sistema nervoso (19,8) – con prevalenza nelle donne (25,7 rispetto al 13 degli uomini) – e quelle del sistema osteo-muscolare (15,5).

Il 23,2% degli stranieri di 14 anni e più consuma abitualmente tabacco, contro il 25,8% degli Italiani. Come nel caso degli Italiani, l’abitudine è più diffusa tra gli uomini (32,4%) che non tra le donne (15,1%). Indiani, Filippini, Cinesi e Marocchini sono più virtuosi per il numero di persone che non hanno mai fumato.

La maggior parte degli stranieri (di 18 anni e più) ha un peso corporeo adeguato (57,8%), soprattutto se donne (62,9%). Quasi un terzo degli stranieri è sovrappeso (30,9%) e l’obesità interessa il 7,8%. Quote simili si osservano nella popolazione italiana a parità di età (58,2% normopeso, 29,8% sovrappeso, 7,8% obeso).

Sulle “Condizioni di salute e il ricorso ai servizi sanitari”, pesano per le diverse etnie non solo i fattori culturali, ma anche lo status sociale. Per questo in alcuni casi si osservano ancora delle differenze

In effetti in assenza di disturbi o sintomi vanno dal medico il 57,5% degli stranieri, di più le donne (59,6% contro il 53,9% degli uomini) , i giovani under 14 (62,9%), di meno i cinesi (44,1%),con risultato meno prevenzione e soprattutto meno visite specialistiche.

Si rivolgono al pronto soccorso soprattutto Tunisini e Marocchini, meno i cinesi. Alla guardia medica si recano di più i giovani adulti e al consultorio soprattutto le donne tra i 25 e i 34 anni.

Il 13,8% degli stranieri (di 14 anni e più) ha difficoltà a spiegare in italiano i disturbi al medico e il 14,9% a comprendere ciò che il medico dice. Lo svantaggio è maggiore per le donne, per gli over 54, per chi ha un titolo di studio basso e per le collettività cinesi, indiane, filippine e marocchine.

Il 13% dei cittadini stranieri (di 14 anni e più) ha difficoltà a svolgere le pratiche amministrativo-burocratiche nell’accesso alle prestazioni sanitarie, soprattutto se Cinesi o Indiani. Gli orari di accesso alle prestazioni sanitarie sono incompatibili con gli impegni familiari o personali per l’8,6% degli stranieri di 14 anni e più, con gli impegni di lavoro per il 16% di quelli di 15 anni e più.

 

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