I Demonizzati anche a Sud

SudItalia MultiEtnica

rubrica settimanale

a cura di Federica Ruggia 

Oggi vi parlerò delle due categorie più discusse e discriminate della nostra società multietnica: i Rom e le signore dell’Est che sono etichettate come Badanti, anche se non lo sono. Nel secondo caso si ha una triplice discriminazione: per nazionalità, per sesso e posizione lavorativa.

A ridosso della Stazione Garibaldi di Napoli, all’improvviso sulla nostra destra ci compare una serie di casette che a primo colpo d’occhio sembrano i resti di un edificio dismesso da qualche tempo, poi guardando con più attenzione realizzi che in realtà sono case. Allargando il campo visivo di qualche metro, tutto intorno si possono distinguere cumuli di spazzatura impressionanti e senza che nessun cartello che te lo indichi, si comprende che si tratta di un “Campo Rom”. Proprio all’ombra dei grattacieli del Centro Direzionale si staglia questo spaventoso scenario.

Ogni volta che prendo la Circumvesuviana[1], dalla quale si ha una visuale completa del campo, mi chiedo come si può vivere in quel modo e poi mi dico come può un Paese civile permettere che delle persone, uomini, donne e bambini possano vivere in quel modo disumano. Eppure, tutto accade alla luce del sole.

Sicuramente i Rom, o Zingari come sono chiamati in modo dispregiativo, sono la categoria che soffre più episodi di discriminazione. Sono evitati come la peste, appena entrano in un mezzo pubblico, si crea il vuoto intorno, c’è chi stringe la borsa, chi si assicura che il cellulare sia al sicuro, chi cambia posto eccetera. Eppure varie volte mi è capitato di avere il posto affianco e non ho mai subito furti.

Passiamo a un’altra categoria che è demonizzata, le donne di nazionalità straniera, soprattutto dell’est, considerate ‘ruba-uomini’ che non aspettano altro di circuire il pollo, da poter spennare.

Nel mio quartiere, in un paesino in Provincia di Salerno, un giorno compare un camion dei traslochi e tutti ci siamo incuriositi, le novità sono poche e sicuramente dei nuovi vicini rallegrano il vicinato. Parlando con alcune vicine chiedo informazioni e senza sapere come e perché, è cominciato un turpiloquio senza fine, insulti, eccetera, perché si trattava di una famiglia polacca, composta di donne con una bambina piccola.

Rimango allibita, dopo alcuni tentativi di persuasione, lascio andare, e mi dico che solo la reciproca conoscenza farà abbattere le barriere e i pregiudizi. Dopo più di un anno, di assoluta, pacifica convivenza e direi anche d’indifferenza reciproca, la bandiera bianca stenta a spuntare. Eppure dalle stesse bocce ho sentito osannare, bravissime signore di provenienza dell’Est, che lavorano come badanti. E allora mi chiedo sarà che per la prima volta hanno dovuto vedere l’altro come vicino e non come aiutante a rendere le cose così difficili?

Alla prossima settimana.

[1] La ferrovia Circumvesuviana è una rete ferroviaria a scartamento ridotto a servizio dell’area intorno a  Napoli, estesa per circa 142 km, distribuiti su 6 linee e 96 stazioni.