di Beata Uwase.
Le malattie sessualmente trasmesse (MST) costituiscono un rilevante problema di salute pubblica a livello mondiale sia per i Paesi sviluppati che per quelli in via di sviluppo, considerato che annualmente si registrano, secondo l’OMS, circa 340 milioni di nuovi casi in soggetti di età compresa tra 15 e i 49 anni, escluse le infezioni da virus dell’immunodeficienza umana (HIV). Nei Paesi in via di sviluppo l’HIV rappresenta la principale malattia sessualmente trasmessa e la seconda causa di morte.
Tra le complicanze più gravi si trovano il carcinoma della cervice uterina e l’epatocarcinoma secondari rispettivamente a infezione da papilloma virus e virus dell’epatite B che sono contratti per lo più per via sessuale.
La diffusione delle malattie sessualmente trasmesse è condizionata soprattutto dalla frequenza di esposizione dell’agente patogeno, il potenziale infettivo e la durata della contagiosità.
Nei Paesi in via di sviluppo si aggiungono anche altri fenomeni come la rapida crescita della popolazione giovanile, la povertà, il sovraffollamento delle aree urbane, le scarse condizioni igieniche e la mancanza di adeguata educazione sanitaria.
Nei paesi industrializzati ( in Italia come in Europa e nei stati Uniti), si è assistito negli anni passati ad una significativa riduzione dei tassi di incidenza di MST sulla spinta delle campagne di informazione e sensibilizzazione alla pericolosità di contagio di HIV tra la fine degli anni 80 e l’inizio degli anni 90, quando l’AIDS era una malattia sostanzialmente incurabile. A partire dagli anni 2000 si sta assistendo a una nuovo ritorno di infezioni quali sifilide e gonorrea condizionata dalla minore percezione del rischio, per la disponibilità di trattamenti antiretrovirali efficaci, e dalla netta riduzione del tasso di mortalità per AIDS.
Queste ri-emergenze sono state attribuite alla modifica dei comportamenti sessuali nelle popolazioni a maggior rischio, un maggior ricorso a pratiche sessuali promiscua e un sempre minor uso del preservativo anche tra soggetti con infezione da HIV nota. Diversi studi hanno evidenziato come questo aumento della diffusione delle MST si associ a una maggiore circolazione dell’infezione da HIV.
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