di Cinzia Sabbatini.
Questa estate ho vissuto un’esperienza di servizio con i Migranti dalla quale voglio ripartire per la ripresa del mio lavoro di formatrice interculturale : l’esperienza di “Io ci sto” in Puglia. Con il clima di intolleranza che stiamo vivendo ho voluto vivere fino in fondo e in prima persona il mio “ci sto con i migranti ” anche in situazioni difficili come quelle che ho incontrato.
L’esperienza è ormai attiva da circa 10 anni nelle campagne di Foggia organizzata dai Missionari scalabriniani in collaborazione e la Diocesi di Manfredonia. Ormai è arrivata a promuovere 5 settimane di turni di servizio di giovani per l’animazione di corsi d’italiano e ciclofficina ( un aiuto a aggiustare le biciclette che aiutano i migranti a muoversi nelle campagne per lavorare in modo autonomo dai caporali) e affiancamento ai medici di INTERSOS. Circa 100/150 giovani da tutta Italia svolgono ogni estate questo servizio sostenuti anche da momenti di formazione quotidiana. Il luogo dove si svolge è “la Pista” , baraccopoli che si affianca al CARA vicino il paese di Borgo Mezzanone, un luogo che apparentemente non esiste , abitata da circa 3000 persone in estate quando c’è la raccolta dei pomodori.
Sul sito web dedicato ( www.iocisto.org) è presentata come “un’esperienza di volontariato, di incontro, di condivisione, di servizio con gli ultimi e in contatto con la realtà migratoria della provincia di Foggia” ed è proprio quello che ho vissuto nel profondo. Ho Incontrato ragazzi volontari venuti da tutta Italia, incrociando e condividendo le proprie diverse esperienze e vite con i ragazzi migranti che vivono nella “Pista”, ragazzi della stessa età della maggior parte dei partecipanti ma con realtà ben diverse di vita, cercare lavoro nelle campagne lavorando tutto il giorno sotto il sole, guadagnando una miseria e tornando a sera stanchi a riposarsi nella propria baracca con il tetto in lamiera. Ma quando li incontravo li vedevo poi con il viso felice partecipare con attenzione ai corsi d’italiano che proponevamo. Ho vissuto il servizio reciproco tra noi volontari e con i migranti sperimentando ancora una volta che si riceve sempre più di quello che si dà e che il punto di partenza di ogni impegno è l’incontro personale da cui nasce ogni attività e dal quale si scioglie ogni pregiudizio dando spazio alla realtà concreta della persona fatta di tanti bisogni ma soprattutto di tante risorse .
Soprattutto da questo incontro personale mi rimangono negli occhi e nel cuore tanti visi, tanti sorrisi, tante braccia aperte ad abbracciarmi, tanta gioia, accoglienza e fraternità che ho vissuto in luoghi dimenticati da Dio da persone che sono considerate le ultime nella considerazione sociale, tanta dignità e tanto rispetto nel loro modo di incontrarmi e vivere la propria vita in questi ambienti in cui poche persone avrebbero il coraggio di vivere.
Quando a breve riprenderò la formazione alla relazione interculturale tutto questo tornerà nel cuore e nelle mie labbra e potrò ancora ribadire che “io ci sto con i migranti” , che la mia passione per lavorare per la formazione interculturale attinge energia, coraggio e vitalità da questo incontri che ricerco in modo continuo e che stimolo a ricercare sempre per Restare Umani veramente.
www intercammini.org
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