Italie parallele

di Gianguido Palumbo.

 

Metti una sera in piazza ….in una città d’Italia 30mila persone di tutte le età e origini ma tutte o quasi tifose di una squadra di calcio della medesima città, che gioca una finale europea all’estero e in quella piazza la si vede riprodotta in diretta video su un grande schermo.

Fra le migliaia di persone c’è una famiglia di origini cinesi con un bambino di sette anni. Il cedimento di una struttura di protezione provoca un frastuono che viene interpretato dalla folla come una bomba e si scatena la fuga di migliaia di persone che pensano subito ad un attentato terroristico. Alla fine si conteranno quasi 1.500 feriti calpestati da altri corpi. Fra questi c’è quel bambino cinese mezzo morto. Un giovane cittadino di origini africane, guardia del corpo privata, lo vede e lo prende in braccio per salvarlo ma non sa come rianimarlo. Vede i due un altro giovane, cittadino di origini italiane di quella stessa città, tifoso anche lui , militare ma infermiere in formazione, che chiama l’ambulanza e intanto rianima il bimbo che comunque è in pessime condizioni. Arriva l’ambulanza e porta il piccolo in ospedale che sarà salvato. I due giovani, il giorno dopo vanno a trovare il bambino in ospedale per sapere come sta e la famiglia cinese li ringrazia tanto.

Non scrivo di questo episodio accaduto a Torino sabato scorso in piazza per sottolineare atti di altruismo di due giovani ma semplicemente per sottolineare con forza un evento positivo dell’ITALIA MULTIETNICA contemporanea :  tre cittadini torinesi di tre origini diverse che si sono ritrovati per caso a vivere un dramma e condividerne la vita.

Pochi giorni prima in questa medesima Italia, sempre nel mondo del Calcio, un famoso giocatore della stessa squadra che giocava la finale ripresa sabato scorso in piazza a Torino, ha pubblicato in rete una riflessione sulle Migrazioni e sul Terrorismo che ha provocato tanta impressione per molti positiva per altri negativa : “ Viaggi della speranza che finiscono in tragedia per molte persone. Ancora corpi senza vita nel Mediterraneo. Come la tragedia di Manchester, avvenuta pochi giorni fa, continuiamo a vedere, sentire e leggere notizie strazianti e storie assurde ! Come sta cambiando il mondo ?”. Per un giocatore italiano di calcio, molto famoso, non è usuale avere questa sensibilità e soprattutto decidere di rendere pubblico il suo pensiero: complimenti a Marchisio della Juventus.

In questo stesso periodo in rete ha raggiunto il numero incredibile di quasi 53 milioni di visualizzazioni in YouTube Music  il video di un brano musicale con un titolo davvero insolito Ninna Nanna prodotto da un giovanissimo 23 enne produttore emergente  collaboratore dell’Autore della canzone : GHALI, 24 anni, nato in Italia da genitori tunisini.

https://youtu.be/s1xbQVNGSPQ Video di Ghali  Ninna Nanna

Nei suoi testi Ghali parla di sé, delle migrazioni, del terrorismo, dell’Isis, mescolando italiano, francese, arabo-tunisino, con una dolcezza mista alla durezza che spiazza e prende alla testa ed alla pancia. Un’altra canzone si intitola addirittura Mamma e racconta l’importanza reale che ha avuto sua madre nella sua vita : lui vive ancora con lei in un piccolo appartamento di periferia, mentre il padre è morto dopo anni di carcere.

Il suo successo in rete, fino ad oggi non riconosciuto dai media nazionali, tra pochi giorni potrebbe estendersi per l’uscita del suo primo cd che si intitola provocatoriamente o ingenuamente #ALBUM prodotto sempre dal giovanissimo Paolo Monachetti detto Charlie Charles.

Italie parallele, da conoscere e riconoscere meglio e sempre  di più.

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