a cura della Redazione.
La Casa sul mare ( La Villa ), un bel film alla francese, da vedere, in programmazione nelle sale italiane, ideato e diretto da un regista molto conosciuto solo da una élite di amatori internazionali Robert Guediguian, un 65enne nato a Marsiglia, meticcio, di padre armeno e madre tedesca : la sua storia e la sua sensibilità umana, politico sociale e culturale lo hanno portato a dichiarare a Venezia alla Mostra del Cinema lo scorso settembre: “Anche se è esagerato, direi che oggi non potrei fare un film senza parlare dei Rifugiati”. Ed in effetti ne parla ma in modo molto personale e solo nell’ultima parte del film che è il suo 20° dopo Marius e Jeannette (1997), Al posto del cuore (1998), À l’attaque! (2000), La ville est tranquille (2001), Marie-Jo e i suoi due amori (2002), Le passeggiate al Campo di Marte (2005), Le Voyage en Arménie (2006), Lady Jane (2008) e Le nevi del Kilimangiaro (2011) per ricordarne solo alcuni.
I suoi film hanno affrontato i problemi e le contraddizioni dell’attualità (droga, disoccupazione, razzismo, individualismo esasperato), confrontandoli con la visione del mondo contemporaneo multirazziale, dei lavoratori marsigliesi del quartiere Estaque, dove è nato e dove ha ambientato molti dei suoi film. Se gli studi universitari (in scienze sociali ed economiche) e gli affetti (Ariane Ascaride, la sua attrice preferita e compagna di vita) lo hanno poi portato a Parigi, Marsiglia è sempre rimasta un punto di riferimento.
In questo film c’è il mondo d’oggi europeo in crisi e non solo quello francese : le relazioni familiari, il rapporto fra adulti e genitori anziani e le loro malattie, la nostalgia e la differenza di ideologie, la differenza di età e di genere, i cambiamenti delle città e dei luoghi, l’ossessione della Sicurezza e la relazione con l’Ordine Istituzionale e l’Esercito che cerca continuamente profughi in fuga sulla costa italo-francese, ma anche l’amore, gli amori diversi, le crisi professionali e infine non ultimo per importanza anzi, la relazione con l’Altro Mondo che soffre e scappa da guerre e povertà, i Migranti ed in particolare Bambini rimasti soli a scappare. Ma l’incontro con loro non è pietistico, romantico, caritatevole: coinvolge i protagonisti ognuno a modo loro quasi a scuoterli dai loro avvitamenti individuali, fino al risveglio, quello si forse un po’ troppo salvifico, del padre anziano e quasi in coma che finalmente apre gli occhi e muove la testa all’ascolto dell’urlo rimbombante sotto un ponte di tutti ed in particolare dei tre Bambini profughi.
https://www.comingsoon.it/film/la-casa-sul-mare
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