Maschere Bianche su Visi Neri: le Giornate Mondiali sui Migranti.

Gianguido Palumbo – Presidente associazione Mondita

Domenica 15 gennaio è stata celebrata la 103° Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato  che il Papa ha dedicato al milione di Minori stranieri non accompagnati che ci sono in Italia.

E proprio per andare oltre la superficie scontata, come scritto nell’editoriale di apertura la scorsa settimana, vi propongo un cenno storico di spiegazione di una Giornata che ormai viene ricordata anche laicamente da molte istituzioni e associazioni senza più precisarne le origini.

Perché è la 103esima e cosa c’entrano la Chiesa e il messaggio del Papa ?

103 anni fa, nel 1914 in Europa stava iniziando la Prima Grande Guerra Mondiale e in Italia vivevano circa 35 milioni di abitanti, perché negli ultimi 40 anni, dal 1875 fino a quell’anno, se ne erano andati via, emigrati in quasi tutto il mondo, ben 14 milioni : solo nel 1913 erano partiti ufficialmente 870 mila italiani-e ! In quella situazione di paura, povertà, guerra in Europa,  il 6 dicembre 1914  la Sacra Congregazione Concistoriale inviò una lettera circolare “Il dolore e le preoccupazioni” agli Ordinari Diocesani Italiani, in cui si chiedeva per la prima volta di istituire una Giornata annuale di sensibilizzazione sul fenomeno della migrazione e anche per promuovere una colletta a favore delle opere pastorali per gli emigrati italiani e per la formazione dei missionari d’emigrazione. Conseguenza di quella missiva fu, il 21 febbraio 1915, la celebrazione della prima Giornata del Migrante.

Fino al 2003 quindi in Italia, solo nel nostro Paese, la Chiesa Cattolica ha promosso e celebrato la Giornata del Migrante che in tutti quegli anni è passata dal ricordare i milioni di Italiani-e emigrati-e all’estero ad occuparsi anche e sempre più degli Immigrati Stranieri in Italia che soprattutto dagli anni ’70 in poi arrivavano sempre più numerosi e sempre più malmessi.

Solo 12 anni fa, nel 2004, la Chiesa decise di trasformare la Giornata da Nazionale a Mondiale e da allora viene celebrata universalmente in un’unica data fissa, alla seconda domenica dopo l’Epifania. Quest’anno la Chiesa, la Cei, la Fondazione Migrantes, hanno proposto che la Giornata fosse dedicata esplicitamente ai Bambini, agli Adolescenti, ai cosiddetti “Minori Stranieri Non Accompagnati” emigrati o da soli o abbandonati all’arrivo, che almeno in Italia ormai sono quasi 1 milione con problemi gravi di vita, di assistenza, molti dei quali accalappiati dalle Criminalità locali e sfruttati in ogni modo. Una Lettera del Papa ha suggellato questa dedica annuale tematica della Giornata 2017.

Nel frattempo le Nazioni Unite l’ONU nel 2000 hanno istituito un’altra Giornata Mondiale laica dedicata ai Diritti dei MIGRANTI che si celebra il 18 Dicembre di ogni anno.

A queste due Giornate Internazionali di attenzione sul tema sempre più emergente e importante delle Migrazioni e delle Società MultiEtniche, in Italia dal 2016 se n’è aggiunta giustamente un’altra specificamente nazionale ma con risvolti simbolici europei e mondiali, in ricordo  del terribile naufragio a largo di Lampedusa del il 3 ottobre 2013 con 368 morti africani, che è diventata ufficialmente 3 ottobre Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione, istituita con una legge voluta dal Parlamento e promulgata dal presidente della Repubblica il 21 marzo 2016.

Quindi, almeno nel nostro Paese, dall’anno scorso abbiamo tre giornate, tre occasioni, tre appuntamenti annuali, nazionali con risvolti internazionali, per “ricordarci” dei Migranti: dei loro diritti, dei loro morti, dei loro vivi, dei loro figli.

Ma il problema è proprio questo : sta in quel “LORO” ancora troppo separato dal “NOI”, senza alcuna retorica laica o religiosa che sia.

Ribadisco e non lo smetterò mai di scriverlo, dirlo e farlo, che la giusta, inevitabile, doverosa, attenzione verso l’Emergenza Arrivi ( pubblica e privata, istituzionale e sociale, politica, economica e culturale ), non può e non deve diventare l’unica o la principale preoccupazione italiana rispetto alla grande e difficile sfida della Società Multietnica presente e futura che richiede investimenti economici, professionali, organizzativi, passionali, creativi, nella CONVIVENZA, nella Inter-Azione o se volete Integrazione ma reciproca (NOI e LORO dobbiamo integrarci non solo Loro da e con Noi ). E appunto l’Italia è piena da anni di esperienze e di esperimenti di reciproca integrazione in ogni ambito e settore e quasi in ogni regione e città. E MONDITA cerca di raccontarle e valorizzarle evitando il più possibile alterazioni, entusiasmi, semplificazioni, illusioni: per crescere e cambiare insieme dignitosamente e decentemente, se e quando possibile.

Note:

L’immagine in evidenza è de La Repubblica 15-genn. 2017 . Foto dello Spettacolo Storia di un bandito che conquistò il potere” tratto dall’Arturo Ui di Bertolt Brecht, del regista Massimo Luconi per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2017 a Firenze- teatro Cantiere Florida, con 11 giovani attori di origine africana : Bakary Diabate, Mamadou Diaby, Alassane Diallo, Ibrahima Diassigui, Blessing Godpower, Papy Jay, Fatty Lamine, Boubacar Kanoute, Bilaly Ongoiba, Ousmane Tounkara, Aboubacar Traore e la partecipazione di Ndiawar Diagne, Maly Dialy Cissoko. Tutti profughi richiedenti asilo in Italia, ospiti a Firenze e in Toscana, in strutture dignitose, piccoli alberghi dismessi o piccole case messe a disposizione dai Comuni.