Merigar “la residenza della montagna di fuoco”

di MariaTeresa Benanchi.

Il Merigar, situato nel comune di Arcidosso, un piccolo paese in provincia di Grosseto, sorge tra le pendici del Monte Amiata (ricordato in ogni manuale di storia contemporanea come il luogo dove si accese una particolare rivolta nel 1948, a seguito dell’attentato a Palmiro Togliatti) e quelle del Monte Labbro.

Al Merigar, da ormai quasi quarant’anni, si riuniscono intorno al Maestro tibetano Chögyal Namkhai Norbu le persone interessate allo studio e alla pratica dello Dzogchen, uno degli insegnamenti più antichi della tradizione spirituale tibetana.

Io essendo nata a pochi chilometri da questo suggestivo e particolare luogo ho avuto modo di visitarlo più volte. Il cuore del villaggio è rappresentato dal Tempio della Grande Contemplazione: dal suo centro, rappresentato da un fiore di loto, si dipartono raggi corrispondenti alle otto direzioni del mandala; negli otto lati del tempio sono raffigurati i principali maestri di tutte le tradizioni spirituali tibetane e divinità dall’aspetto pacifico, feroce e gioioso.

Altri edifici sorgono intorno al Tempio, come lo Zhikhang, il quale ospita la sala del Mandala dove si pratica la danza del Vajra e la biblioteca con un’importante collezione di testi in tibetano, inglese ed italiano.

Oltre al Tempio l’altra costruzione di importanza centrale è lo Stupa, un monumento reliquiario che rappresenta lo stato illuminato della mente a cui viene attribuita la funzione di favorire il benessere e la prosperità dei luoghi in cui sorge.

Lo scorso 27 settembre, il maestro Chögyal Namkhai Norbu è deceduto, per l’occasione centinaia di persone da ogni parte del mondo si sono recate al Merigar per dargli un ultimo saluto.

Il 10 settembre gli era stata riconosciuta l’eccezionalità dell’impegno e del contributo alla società, con il conferimento dell’onorificenza di Commendatore della Repubblica Italiana.

 

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*