Gli occhi nelle onde del mare

da Siracusa

di Antonio Audino e Ramzi Harrabi.  

Antonio Audino è un ex Finanziere in pensione che per molti anni ha lavorato anche a Lampedusa e da quando non lavora più è impegnato in attività di volontariato a favore degli Immigrati nella sua città. Ha scritto un bel libro di memorie nel 2014 “Gli occhi nelle onde del mare”, edito da Epsil, proprio per raccontare la sua esperienza.

Ramzi Harrabi è di origini tunisine ma vive a Siracusa da molti anni occupandosi di immigrazione e intercultura. Nel 2015 ha fondato assieme ad altri componenti di origini diverse, italiane, inglesi, sudanesi, tunisine, l’associazione di promozione sociale l’INTERCULTURAL STUDIES CENTER (ISC), di cui è Direttore.

I due cittadini attivi di Siracusa si sono conosciuti e in questo primo contributo per MONDITA review raccontano il loro incontro.

ANTONIO

“Nella vita la tua libertà si esaurisce appena inizia quella altrui”.

L’incontro col mio amico Ramzi è avvenuto casualmente perché la mia natura curiosa mi ha portato tempo fa a frequentare un corso interculturale per aggiornarmi professionalmente e per ampliare il mio orizzonte in quanto sono un brigadiere capo della G.d.Finanza di mare e di immigrati e di sbarchi ne ho visti a centinaia…sin dal primo fermo di immigrati avvenuto nelle acque siracusane nel lontano dicembre 1988.

Pur avendo accumulato sul campo un bagaglio culturale compatto e solido, sentivo la necessità di acquisire ulteriori strumenti per affrontare con efficacia il mio operato.

Il mio docente di commissione interculturale e di studi storico-geografici e sociali era un ragazzo di origine araba, tunisino, vispo, intelligente, che insegnava con modi provocatori e che si spingeva a guardare in faccia i nostri pregiudizi. Questi metodi erano fallimentari perché, pur essendo io una persona conservativa, extra-cattolica, europeista convinto, sono anche flessibile e liberale nel guardare l’immigrato come una persona uguale a me.

Ramzi cercava sempre di mettermi in difficoltà, ma non c’è mai riuscito. Allora ha cambiato metodo: aveva capito che ero nomade nell’anima come lui (sono stato un “clandestino immigrato” in Svizzera all’età di 15 anni ) e questo cambio di approccio ha aperto un nuovo sentiero di dialogo fra me e lui, fratello arabo musulmano e oggi siculo, Ramzi Harrabi.

RAMZI

Il rapporto con mio fratello Antonio è stato sempre basato sul confronto onesto e senza ipocrisia, dove l’identità e l’autenticità di ogni uno di noi è in prima linea, come si direbbe in arabo “senza regalare un fiore”. Ci diciamo tutto in faccia, senza timori di essere fraintesi, perché l ‘intesa fu trovata un giorno quando tutti e due abbiamo deciso che il nostro punto di riferimento sarà la bella Costituzione italiana.

Antonino, fa parte di una rara specie umana: fa parte di coloro che sfidano la vita e non la subiscono, è orgoglioso il giusto , religioso il giusto, siciliano il giusto, europeo il giusto: un essere umano il giusto!