Quante Giornate Mondiali sui Migranti ?

di Gianguido Palumbo.

IL 18 dicembre si celebra in tutto il mondo ( o quasi ! ) la Giornata Internazionale dei Diritti dei Migranti Lavoratori che le Nazioni Unite promuovono dal 2000: ricorderemo in seguito la storia di questa giornata. Prima però vi invitiamo a riflettere sul fatto che nel Mondo contemporaneo e in Occidente ( dove le MIGRAZIONI sono diventate uno dei “problemi” più caldi e difficili da “governare” per qualsiasi Paese con la diffusione di un nuovo Razzismo quotidiano) esistono e si celebrano ben Tre Giornate Mondiali dedicate ai medesimi “MIGRANTI” : il 18 dicembre la giornata indetta dall’ONU con una lunga storia legata ai diritti del LAVORO ; il 20 giugno la Giornata dei RIFUGIATI indetta dall’ONU fin dal 2001 con la sua Agenzia UNHCR dedicata specificamente ai Diritti dei Rifugiati ed in memoria della Convenzione internazionale specifica sullo status di Rifugiato nel 1951 in anni post Guerra Mondiale; e il 14 gennaio la Giornata Mondiale dei Migranti e dei Rifugiati indetta dalla Chiesa Cattolica fin dal 1914 come giornata dedicata agli Emigrati Italiani nel mondo e poi negli anni divenuta giornata per tutti i Migranti del mondo. Dal 2019 questa Giornata Mondiale sarà spostata e celebrata dalla Chiesa a fine settembre.Quindi ben tre Giornate mondiali, laiche e religiose, che il Mondo Occidentale, l’Europa, l’ America e altri Paesi dedicano ai MIGRANTI siano essi Cittadini, Lavoratori , Rifugiati e Profughi.Il problema è che queste pur giuste Giornate Mondiali ( come per altre dedicate alle Donne o ai Lavoratori o ad altre componenti dell’Umanità ) non riescono a provocare veri miglioramenti sociali ed economici : ad esempio purtroppo alla fine del 2018 dobbiamo ricordare che l’ITALIA ed altri Paesi europei NON HANNO ancora firmato la Convenzione Internazionale dei Diritti dei Lavoratori Migranti che vige dal 2003 ! Ci sarà un motivo ? Ci sarà una qualche relazione con le Politiche contraddittorie incomplete oscillanti dell’Italia sull’Immigrazione ? !In questa Italia, del Governo Salvini Di Maio del loro Decreto In-Sicurezza e Immigrazione, del nuovo razzismo e intolleranza sociale diffusa, in vista della Giornata Internazionale del 18 dicembre, nei giorni scorsi si sono svolte comunquea Roma e a Milano nello stesso sabato 15 dicembre, due iniziative significative e positive al loro modo: a Milano si è svolto il secondo SUMMIT Nazionale delle Diaspore in Italia promosso dal Ministero degli Esteri e l’Agenzia per la Cooperazione Internazionale; a Roma si è svolta una nuova Manifestazione Nazionale contro il Decreto Salvini e contro lo sfruttamento nel lavoro, indetta dalla Unione Sindacale di Base USB con migliaia di Lavoratori Stranieri Immigrati. Eppur si muove…l’Italia più sensibile, democratica, aperta, dinamica.

Questo 18 dicembre 2018 in Italia viene ricordato e celebrato in diversi modi e città ma a noi sembra una ottima iniziativa, coerente ed originale, quella organizzata a Milano dalla Fondazione Feltrinelli con il primo incontro di un ciclo sulla Società Multi-inter-etnica possibile che sta maturando in alcune città : “ATLANTE DELLE CITTA” http://fondazionefeltrinelli.it/eventi/atlante-delle-citta-storie-urbane-a-confronto/ .

Riportiamo un frammento della presentazione:   “Da qui al 2036, la popolazione italiana crescerà soprattutto nelle grandi città. Milano, Bologna e Firenze guadagneranno abitanti (Il Post). E gran parte dei nuovi residenti arriveranno dall’estero. È intorno alle grandi aree metropolitane, infatti, che già oggi si concentra la presenza di immigrati di stranieri (Il Sole 24 Ore). Lo stesso accade nell’UNIONE EUROPEA, dove 33,5 milioni di residenti sono nati al di fuori dell’Unione, e il 72% della popolazione si addensa nelle grandi città. A questo proposito, il Consiglio d’Europa ha messo a punto il programma “Città interculturali”. La diversità, spiegano, può essere gestita in quattro modi: segregazione, omologazione, multiculturalismo o interculturalità. Solo in quest’ultimo caso, le diversità possono diventare un’opportunità di innovazione sociale e non un problema.”

Tornando alla storia della Giornata Internazionale dei Diritti dei Migranti Lavoratori, ci colpisce ogni anno che passa, dover ricordare che all’origine di questa celebrazione c’è un fattaccio avvenuto nel lontanissimo 1972 quando ancora le problematiche delle migrazioni soprattutto in Europa e in Italia erano ancora quasi inesistenti…eppure :                              era il 1972 quando un camion, che avrebbe dovuto trasportare macchine da cucire, ha un incidente sotto il tunnel del Monte Bianco nel quale 28 lavoratori africani originari del Mali muoiono. Nascosti nel camion da giorni, viaggiavano verso la Francia alla ricerca di un lavoro e di migliori condizioni di vita. La notizia di questa tragedia arriva ai massimi livelli degli organismi delle Nazioni Unite e il Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite adotta una risoluzione nella quale chiede alla Commissione sui diritti umani di affrontare il problema dei lavoratori migranti. Nel frattempo, l’ILO adotta la Convenzione 143 sui lavoratori migranti del 1975. Nel 1979 l’Assemblea Generale dell’ONU istituisce un gruppo di lavoro con il compito di redigere una Convenzione e, sin dall’inizio, i lavori sono caratterizzati dalla contrapposizione di interessi tra i paesi di emigrazione e i paesi destinatari dei flussi migratori. La Convenzione per la protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie vede la luce solo il 18 dicembre del 1990 ed entra in vigore nel 2003. I 93 articoli vietarono le discriminazioni, i trattamenti disumani e lo sfruttamento. Garantirono, invece, i diritti fondamentali come l’accesso alle cure e l’istruzione di base per i figli dei lavoratori migranti. La Convenzione, forniva, inoltre, una guida per l’elaborazione di politiche nazionali in materia di migrazione, basate sul rispetto dei Diritti Umani. E ancora, propose una serie di disposizioni per combattere gli abusi e lo sfruttamento dei lavoratori migranti e delle loro famiglie nel processo migratorio.Dal 1972 ad oggi, molte cose sono accadute che hanno cambiato completamente gli equilibri internazionali. Anche lo scenario delle migrazioni internazionali è totalmente mutato. Soprattutto è mutato il consenso iniziale degli Stati intorno a questa Convenzione.

Oggi questo strumento viene da molti percepito come anacronistico o in contrapposizione ad una politica degli Stati sempre più orientata ad una gestione nazionale delle migrazioni. Se è vero, da un lato, che effettivamente la Convenzione rappresenta un “restatement” di norme già esistenti in altri strumenti normativi internazionali, dall’altro lato, va ricordato che essa costituisce ancora oggi lo strumento più completo di tutela su base universale dei diritti umani dei lavoratori migranti, indipendentemente dal loro status giuridico.Nel 2000 le Nazioni Unite hanno proclamato il 18 Dicembre come Giornata internazionale del migrante (data dell’adozione della Convenzione da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite). Tutti gli anni in questo giorno si organizzano manifestazioni, iniziative e altre attività dedicate ai migranti in tutto il mondo. Sito web ufficiale della Campagna globale per la promozione della Convenzione www.migrantsrights.org

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