Sbarchi in Europa

Gianguido Palumbo

Europa, Italia, Francia : colonie, immigrazioni, interetnicità.

Mentre il Covid continua e riprende purtroppo a coinvolgere tutto il Mondo in una sfida di sopravvivenza fisica, economica e sociale, la grande questione epocale delle Migrazioni, della Convivenza Civile, dell’Interetnicità, mantiene alta la tensione e impegna le società e le politiche governative continentali e nazionali nell’affrontare sia il passato ( coloniale ) sia il presente e futuro comunque problematici.

Propongo tre brevi accenni ad alcune novità in EUROPA, in ITALIA, in FRANCIA, che mi sembrano significative e collegabili.

In Europa si riprende a discutere di come superare gli Accordi di Dublino di 20 anni fa ( 1990 ! ) con nuove regole condivise davvero sia per l’accoglienza Migranti, sia per la distribuzione fra i Paesi europei, sia per la difesa da infiltrazioni terroristiche e fondamentaliste. Le prime indicazioni espresse dalla Commissione purtroppo sembrano essere per adesso molto deludenti perché manterrebbero il vincolo attuale di dover rimanere nel Paese dello sbarco o dell’entrata in Europa e al massimo potrebbero prevedere delle ingiunzioni ed obblighi di accoglienza o di rimpatrio forzoso a spese del Paese UE che non volesse ospitare. Una brutta mediazione fra Paesi più accoglienti e Paesi al limite del Razzismo. Speriamo bene In Italia invece, dopo il Decreto sulla Regolarizzazione dei Lavoratori stranieri del maggio scorso ( con 200 mila domande pervenute ) finalmente dopo due anni sono stati modificati i Decreti “Sicurezza” voluti dal Ministro Salvini nel Governo Lega-Stelle nell’ottobre del 2018 rafforzati nel giugno del 2019 ( Decreto Bis ) : un deciso miglioramento con la reintroduzione dell’obbligo di salvataggio in mare di Profughi, con la ripresa dei Permessi Umanitari, con il rilancio dei piccoli progetti territoriali modello SPRAR, basati sul coinvolgimento attivo di piccoli Comuni e Associazioni ( accoglienza, formazione linguistica , civile, e professionale ) e altri aspetti positivi, modifiche non completamente soddisfacenti a giudizio di molti operatori. Dovrebbe essere solo un primo importante passo verso una nuova Legge sull’Immigrazione, sostitutiva della Bossi Fini ( del luglio 2002 e ancora in pieno vigore !) ed un’altra lasciata a metà di approvazione ( nel 2016 con il Governo Renzi ) sul nuovo Diritto di Cittadinanza per i Minori Stranieri ( Ius Soli e/o Ius Culturae ).

Intanto in Francia è iniziato in Parlamento il dibattito su una nuova Legge che dovrebbe permettere la restituzione ai primi due paesi africani Senegal e Benin, di alcune opere d’arte derubate durante il Colonialismo e da decenni esposte nei musei francesi. Era stato promesso dal Presidente Macron nel suo viaggio in Africa del 2017 : ma le opere catalogate di quel tipo sarebbero quasi 100mila e per adesso si parla solo di qualche pezzo già restituito all’Egitto, al Laos, ed anche alla Nuova Zelanda ed alla Cina. Nel frattempo da alcuni anni è nato un gruppo di attivisti francesi di origine africana “Unity Dignity Courage” che volontariamente sono andati in alcuni musei di Parigi e Marsiglia “prelevando” alcune opere filmando le azioni e autodenunciandosi : l’ideatore e coordinatore di origine congolese si chiama Mwazulu Diyabanza e affronterà i due processi nelle due città francesi rischiando 150mila euro di multe e 10 anni di prigione!

L’Europa non può certo continuare a pagare il regime turco di Erdogan per trattenere centinaia di migliaia di profughi mediorientali e lasciare sola la Grecia con il disastro dei campi di Lesbo o lasciare che l’Italia, la Spagna e la Grecia continuino a ricevere sbarchi dei trafficanti criminali africani per poi arrangiarsi con l’accoglienza fatta male e senza prospettive di integrazione-interazione.

L’Italia speriamo che proceda nei prossimi mesi e anni in un ulteriore miglioramento sia delle sue Leggi che delle loro attuazioni in tutto il territorio nazionale, e la Francia speriamo che non si limiti a restituire simbolicamente qualche statua ma avanzi sulla strada di un ripensamento della storia coloniale e ridefinizione di relazioni internazionali con molti Paesi africani e non, come in verità dovrebbe fare anche l’Italia con il Corno d’Africa e soprattutto con la Libia.

Infine, nel mio piccolo, ricordo e rilancio coerentemente con queste tematiche il mio libro uscito un anno fa CORTISSIMA storia del Popolo Italiano – Migrazioni e Mescolanze da un milione di anni. Ediesse ed. Roma 2019 www.ediesseonline.it , acquistabile in rete anche nei siti Feltrinelli, Mondadori, Ibs. oltre che ordinabile in qualsiasi libreria italiana.

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