Un Sindaco di origine albanese per Parma  

Danilo Sardella – ( componente Team del candidato Gentian )     

Può un giovane albanese lasciare il suo Paese, raggiungere la Penisola italiana nella stiva di un peschereccio e dopo non poche traversie trovarsi a competere per la candidatura a sindaco di un’importante città del nord Italia? La risposta è sì.

Gentian Alimadhi è un cittadino italiano di origini albanesi. 43 anni, sposato con due figli. Giunto in Puglia nel 1993, ha vissuto alcuni anni come “irregolare” dormendo dentro un container, senza il permesso di soggiorno, fino a quando lo ha ottenuto ed ha iniziato finalmente una vita “regolare”. In Albania aveva intrapreso gli studi di ingegneria ed in Italia si è mantenuto in quei primi anni lavorando come operaio in un Calzaturificio del polo industriale a nord di Parma. Ha abbandonato gli studi di ingegneria e si è iscritto a legge, potendo così conciliare lo studio con il lavoro non essendovi obbligo di frequenza. Si è laureato e abilitato alla professione di avvocato, che esercita con successo nella città in cui ha scelto di vivere. Nell’aprile del 2010 gli è stata concessa la cittadinanza italiana e il 13 gennaio 2011 nel Municipio di Parma, è stato insignito con l’attestato di “Civica benemerenza – premio S. Ilario”.

Non ha mai “fatto politica” direttamente. Si è impegnato socialmente fondando, ai tempi dell’università, un’associazione di studenti albanesi e successivamente un più stabile sodalizio della numerosa comunità albanese di Parma e provincia, intitolato al mitico Scanderbeg, eroe nazionale albanese che a metà del 1400 aveva fermato l’invasione turca per ben 25 anni e  riconfermato eroe dell’indipendenza nel 1912. Gentian dichiara di avere deciso di candidarsi a Sindaco di Parma spinto da molti amici ed anche cittadini e dall’amore per la città che lo ha accolto e gli ha fornito le opportunità per la sua realizzazione professionale e umana.

A Parma vivono quasi 200.000 abitanti di cui 30.000 sono di origine straniera: Moldavi 4771, Rumeni 3110, Albanesi 2611, Filippini 2468. Seguono gli altri, in particolare Magrebini di varia provenienza, Subsahariani di varia provenienza. I cittadini di origine straniera aventi diritto al voto in quanto cittadini italiani sono circa 9.500. Nell’attuale Consiglio Comunale di Parma non c’è alcun consigliere eletto di origine straniera. Per regolamento civico, al Consiglio però partecipa un rappresentante delle Comunità Straniere eletto dalle stesse comunità, ed attualmente il ruolo è coperto dal Marion Gajda, albanese di origine.

Fra pochi mesi andranno a votare circa 100.000 cittadini. Le principali Liste e i Candidati saranno :  Pizzarotti con la nuova Lista Civica autonoma dai 5 stelle,  il nuovo Candidato dei 5 Stelle, la lista e il Candidato del PD, una lista della LegaNord e una lista Forza Italia se saranno separate.

Pur non essendo iscritto ad alcun partito, Gentian si candida come “civico” nell’ambito del Centro Sinistra: “Sono di centro sinistra, sento che la mia collocazione è nella sinistra democratica.” Per questo motivo ha intrapreso ormai da un mese la propria campagna nell’ambito delle Primarie aperte, avviate per iniziativa del PD e di altre formazioni della sinistra, che si concluderanno il prossimo 5 marzo.

La sua attività sociale (è fondatore di associazioni di studenti e di residenti di origine albanese) lo qualifica già da oggi come figura popolare fra gli immigrati e nuovi italiani. Essendo a Parma da 24 anni, ha una larga cerchia di amici “nativi” che lo conosce e apprezza. Ha svolto attività come iscritto all’associazione di cultura politica LibertàEguale, di orientamento laico-riformista.

Gentian crede che l’attuale amministrazione Pizzarotti non abbia particolari responsabilità per i guasti del passato ma si è rivelata tuttavia “senz’anima” perché nei cinque anni di governo cittadino quasi mai si è riscontrata una idea di città, una risposta alle trasformazioni in atto.

Lo slogan di Gentian è “PARMA PER SCELTA”. Con i suoi collaboratori e sostenitori sta elaborando un programma dettagliato su tutti gli aspetti, dall’ambiente alla infrastrutture, dai trasporti urbani e interurbani alla viabilità, dalla gestione dei beni culturali alla promozione del teatro e della musica, dalla sicurezza alla rivitalizzazione delle periferie, dalle politiche giovanili al recupero del contributo di competenze e di energie degli anziani, dallo sport alla messa in sicurezza idrogeologica del territorio ecc. Ma il punto forte della sua proposta è la “Centralità della cultura. Tutte le decisioni amministrative vanno pensate e filtrate attraverso la lente della cultura, misurando le loro ricadute culturali e, direi, spirituali sulla città. Non dico questo invocando una patente di “intellettuale”. Non lo sono, nella vita sono un  professionista e come tale partecipo alla vita sociale. Mi sento, come “nuovo italiano”, parte di una situazione nuova, nella quale l’immigrato non è più solo il bisognoso da soccorrere (cosa da fare ancora adesso, a fronte dei tanti nuovi arrivi) ma il cittadino che si è inserito e vuole integrarsi con le sue competenze, con la sua laboriosità, con la possibilità di conseguire successo. Io lavoro (se lo sarò, da sindaco, sennò da cittadino) per la Parma futura sempre più multietnica e, per altro verso, abitata e retta da nuove generazioni native digitali. Fare cultura significa aprire ponti fra le diverse famiglie culturali, giovani e nuovi arrivati, in modo da estendere la reciproca conoscenza, trasferire, aggiornato, il patrimonio di valori che connotano la tradizione di Parma. Parma meritò la medaglia d’oro per la Resistenza. Anche a Parma c’erano i fascisti repubblichini e anche gli indifferenti. Ma non furono questi a prevalere; la città nel suo insieme, con il suo spirito, le sue tradizioni, la sua cultura e il suo sentimento espresse quella lotta eroica che tutt’oggi ne dà l’impronta. Ecco, vorrei che fosse chiaro e conclamato l’impegno a tener vivo il meglio del carattere di Parma nella battaglia per la democrazia, per la difesa delle istituzioni, per scongiurare lo spettro dei risorgenti nazionalismi, per il mantenimento di una pur critica fedeltà agli ideali europei.”

Dai processi di crescita culturale Gentian fa discendere anche l’iniziativa intorno ad uno dei temi più sentiti oggi dalla comunità parmense: la sicurezza. Tuttavia secondo lui i provvedimenti “sicuritari” possono solo tamponare il problema ma non risolverlo alla radice. I processi migratori sono, al di là delle statistiche, fonte di inquietudine. Propone quindi che al fenomeno, inarrestabile ed epocale, si risponda soprattutto con l’impegno alla formazione del nuovo cittadino di Parma, consapevole della nobiltà del luogo in cui perviene e disposto ad accettarne valori e comportamenti, ricevendo in cambio ascolto e rispetto per la propria storia. Di qui la centralità della Cultura finalizzata alla formazione del cittadino. Fornire ai nuovi arrivati ai quali si riconosca il diritto di restare, strumenti per essere “Parmigiani e Italiani”, dalla lingua all’incontro con le tradizioni locali. Bisogna stimolare però anche i Parmigiani nativi, anziani e giovani, a coltivare il gusto del dialogo e della costruzione di “ponti” di comprensione e inclusione. “La sicurezza – dice ancora Gentian– deriverà non solo dalla prevenzione e dalla repressione dei comportamenti antisociali ma anche e soprattutto dall’investimento in dialogo, ascolto, cultura che dall’alto della civiltà di cui Parma mena legittimo vanto, sapremo fare.

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Sul settimanale Venerdì de La Repubblica del 10 febbraio scorso è stata pubblicata un’intervista che lo ha lanciato all’attenzione nazionale. La sua visibilità e la sua responsabilità quindi stanno aumentando e seguiremo su MONDITA review le sue iniziative e decisioni dalle primarie del PD del prossimo 5 marzo fino alle elezioni amministrative di giugno.  Intanto vi invitiamo a visitare la sua pagina http://www.studiolegalealimadhi.com/ e la sua pagina FB https://www.facebook.com/gentian.alimadhi