Un Calcio di “razza”

di Angelo Cioeta.

Continuano a non mancare casi di Razzismo nel mondo del Calcio.

Come già successo in altre occasioni, anche in questa i protagonisti in negativo della vicenda purtroppo sono degli adolescenti ( e le loro Famiglie ? ).

Poche settimane fa nel Milanese, durante una partita tra esordienti, , un giovane giocatore ( 13 anni ) del Rozzano Calcio avrebbe insultato un attaccante avversario, etichettandolo come “Negro di merda”. A fine gara, inoltre, il ragazzino giocatore ha deciso di non stringere la mano a colui che era stato offeso. Per tutta reazione, il Ct della squadra locale ha deciso di ritirare i suoi dalla competizione.

Il Rozzano Calcio, però, ha pubblicato il seguente comunicato:

“Partendo dal presupposto che non è nostra intenzione né minimizzare l’accaduto né giustificare ciò che risulta essere ingiustificabile, ci teniamo solamente a raccontare i fatti. Il ragazzo ha offeso l’avversario con la frase che ormai tutte conoscete, lo stesso accortosi del tremendo sbaglio commesso si è avvicinato per chiedere scusa, scuse che non sono state accettate dall’avversario, scelta più che comprensibile […] Il nostro Mister una volta a conoscenza dell’accaduto ha subito preso un’importante decisione ovvero mandare il ragazzo a fare la doccia comunicandogli che la sua giornata calcistica sarebbe finita e che sarebbero stati avvertiti i genitori per riportalo a casa – le parole del club milanese -. A quel punto il nostro Presidente Marco Capitelli, che era sugli spalti ignaro di quanto fosse successo, si è recato negli spogliatoi che ospitavano il Pontisola per porgere le scuse a nome di tutta la società al ragazzo offeso. Una volta uscito dagli spogliatoi, ha espresso il suo parere contrario all’abbandono del torneo al Mister del Pontisola, considerato che l’unico colpevole dell’ingiuria era stato già allontanato dal campo e nessun altro atleta di nessuna squadra aveva avuto un comportamento irrispettoso verso altri giocatori, sostenendo che non devono pagare altri gli sbagli del singolo. Diverso sarebbe, se ci fosse stato un clima ostile da parte dei giocatori o spettatori nei confronti del ragazzo o della squadra, in quel caso sì che sarebbe stata condivisibile la scelta di abbandonare il torneo. Detto ciò ribadiamo che il fatto spiacevole commesso dal nostro tesserato è deplorevole. Il nostro Presidente ha contattato il Presidente del Pontisola per porgere le scuse ufficiali a nome della società, della famiglia e in particolar modo del ragazzo. Stessa cosa da parte della famiglia del ragazzo dispiaciuta per l’accaduto che si è scusata con noi, con il Pontisola e soprattutto con il ragazzo e la sua famiglia e condivide in pieno la decisione di aver sospeso dall’attività il ragazzo per un mese. Ribadiamo che non è nostra intenzione minimizzare l’episodio, ma ricordiamo a tutti che stiamo parlando di un ragazzo di tredici anni che ha cercato immediatamente di scusarsi, ha ammesso di aver commesso il fatto, ha accettato l’allontanamento e compreso la sospensione da parte della società”.

Fonte: http://www.today.it/citta/razzismo-pontisola-rozzano.html

 

 

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