Vite e Morti Migranti

di Gianguido Palumbo.

Dal 998 d.c. in Francia e progressivamente fino al 1400 quando la Chiesa Cattolica Romana ha reso universale la ricorrenza annuale, il 2 novembre è la Giornata dedicata ai cari morti. In tutto il mondo cattolico la Giornata dei Morti viene celebrata con riti di ogni tipo ed anche con la realizzazione di cibi, di dolci e di regali per i bambini.  Noi la onoriamo ricordando che da gennaio a settembre di questo 2018 sono già morti nel Mar Mediterraneo 1.728 Migranti ( dati OIM Organizzazione Internazionale delle Migrazioni ) e che dall’anno 2000 ad oggi in 18 anni sono morti nel “Nostro Mare” ben 22.400 Migranti solo sulla rotta Libia-Italia.

Questi sono solo alcuni dei migliaia di DATI proposti dal nuovo DOSSIER STATISTICO IMMIGRAZIONE 2018 che ogni ottobre da 28 anni viene presentato a Roma e in tutta Italia a cura (negli ultimi quattro anni ) dell’IDOS Centro Studi e Ricerche di Roma in partenariato con il Centro Studi Confronti, in collaborazione con l’UNAR ( Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni e Razziali ) e il contributo dell’OttoperMille della Tavola Valdese e Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi.

http://www.dossierimmigrazione.it

Personalmente mi occupo di Immigrazione fin dal 1992 e da quando vivo a Roma, ormai 16 anni, ogni ottobre partecipo alla presentazione del DOSSIER e leggo la pubblicazione con attenzione. Per due anni ( 2015-2016 ) ho anche collaborato alla sua stesura assieme a due componenti della nostra associazione MONDITA, curandone un capitolo.

Devo ricordare a chi legge che la storia di questo importante DOSSIER nazionale sull’Immigrazione è parte integrante delle tante anomalie socioculturali e politiche del nostro Paese. Infatti una ricerca ed una pubblicazione così necessaria e importante invece di essere stata ideata, finanziata e realizzata direttamente dalle Istituzioni nazionali ( Ministeri e magari Università e Centri di Ricerca) è nata 28 anni fa dall’ intuizione di un famoso sacerdote romano Monsignor Di Liegro  ed è rimasta “orfana di Stato”, pur avendo l’Italia vissuto un processo molto forte di aumento dell’Immigrazione.

Dal sito del DOSSIER : “La prima edizione del Dossier (1991) fu voluta da Mons. Luigi Di Liegro, allora direttore della Caritas di Roma, cui poi si sono affiancate la Caritas Italiana e la Fondazione Migrantes. L’iniziativa è quindi nata per esprimere la sensibilità della comunità ecclesiale nei confronti di un “segno dei tempi” nel quale si configuravano le linee del cambiamento in atto in Italia, in Europa e nell’intero contesto mondiale. A partire dal 2004, a curare il “Dossier” è il Centro Studi e Ricerche IDOS, con il quale il Rapporto è progressivamente cresciuto, anche per poter rispondere alle rinnovate esigenze del mondo sociale (operatori, funzionari pubblici, giornalisti) e di quello scientifico. Fin dall’inizio, la relazione con le strutture pubbliche è stata molto stretta, pur nel rispetto dell’autonomia propria del mondo sociale e della sua funzione critica e propositiva. Nel 2013 e nel 2014 la collaborazione con le istituzioni pubbliche ha trovato espressione nell’incontro tra IDOS e UNAR per la realizzazione di un “Dossier Statistico Immigrazione” su discriminazioni e diritti. Dal 2015 il Dossier Statistico Immigrazione viene realizzato da IDOS in partenariato con Confronti e il sostegno dei fondi Otto per Mille della Tavola Valdese – Unione delle chiese metodiste e valdesi e la collaborazione dell’UNAR/Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri.”

I Governi Nazionali che si sono succeduti in questi 28 anni non hanno mai pensato né prima né durante che una analisi dettagliata dell’Immigrazione sempre più crescente in Italia richiedesse un impegno diretto e univoco, pubblico, con un giusto investimento economico e professionale.  Invece hanno lasciato alla pur meritevole Chiesa Cattolica nella forma della CARITAS il compito di continuare a curare ogni anno a ciclo continuo il DOSSIER che diventava  sempre più utile e strumento completo di analisi per ogni Ministro, Amministratore Pubblico, Sindacalista, Dirigente di Associazioni e ONG, Giornalista, Studioso, Professore, Studente…

Uno degli effetti negativi di questo abbandono del campo da parte statale e governativa è stato il mettere ogni anno in difficoltà i curatori del DOSSIER nel trovare le risorse economiche per garantire il lavoro di ricerca, di stampa e di promozione. Nel frattempo un altro Centro Studi Nazionale privato,  l’ISMU http://www.ismu.org, nel 1991 ( stesso anno di creazione del primo DOSSIER ! ) iniziava a curare delle analisi  nazionali e locali sull’Immigrazione e la Multiculturalità,  nei suoi uffici di Milano, finanziato dalla banca Cariplo.

Nella storia del DOSSIER IMMIGRAZIONE si sono avuti due passaggi significativi : dal 2004 il lavoro di ricerca è stato coordinato dall’IDOS Centro Studi e Ricerche di Roma creato appositamente e poi nel 2014 la rottura proprio fra IDOS e Caritas ha provocato la nascita della collaborazione con l’UNAR della Presidenza del Consiglio : una “laicizzazione” iniziale della ricerca e del DOSSIER che poteva portare finalmente alla istituzionalizzazione nazionale del lavoro. Ma l’assenza di investimenti pubblici nazionali ha costretto IDOS già l’anno seguente , il 2015, a trovare nuovi co-finanziatori trovandoli nella Chiesa Valdese e Metodista e la Rivista Confronti che hanno continuato ad essere i partner fino ad oggi. In tutti questi anni sono anche cambiati tre Presidenti di Idos :  da Franco Pittau ( fino al 2015 ) a Ugo Melchionda ( fino al 2017 ) all’attuale Luca Di Sciulo.

Quest’anno 2018 il DOSSIER è stato presentato a Roma con alcune differenze esplicite e impreviste rispetto agli anni precedenti, con uno spirito che definirei di denuncia e di quasi “militanza” socioculturale per certi versi coraggioso, visto il clima politico nazionale.  Forse proprio quest’anno dovremmo compiacerci dell’autonomia del DOSSIER dalla compagine governativa.

Innanzi tutto la presentazione si è aperta con una dedica a Riace ed al Sindaco Lucano ( dedica non presente nella pubblicazione ) che ha dato subito un segno forte all’evento. Inoltre gli ospiti principali e relatori erano tre personalità ormai molto conosciute e tutte molto schierate alcune  anche su posizioni radicali : il comboniano Padre Zanotelli, il sindacalista di origini africane  Aboubakar  Soumahoro  e infine per le conclusioni l’ex senatore PD e attuale Presidente dell’UNAR Luigi Manconi.

Ma gli stessi due interventi introduttivi sia del Vice-Moderatore della Tavola Valdese Anziani, sia del Presidente dell’IDOS Di Sciulo, hanno espresso una critica nettissima e molto forte verso le politiche dell’attuale Governo Italiano e soprattutto del Ministero dell’Interno.

IL DOSSIER vero e proprio, con i dati riferiti a tutto il 2017, non propone dati e analisi differenti da quelli degli ultimi anni pur confermando e ribadendo alcune verità incontestabili che però oggi in questa Italia non sembrano influenzare positivamente la coscienza pubblica della maggioranza politica, le loro convinzioni e le reazioni quotidiane.

In estrema sintesi :

-i Cittadini di origine straniera  ( 200 Paesi del Mondo ) residenti regolarmente in Italia sono sempre ormai da quasi cinque anni attorno all’8% della Popolazione Italiana ( oltre  5 milioni di persone ) e le comunità più numerose continuano ad essere la Rumena, l’Albanese, la Marocchina, la Cinese e la Ucraina.

– Gli Italiani di origine straniera con regolare Cittadinanza riconosciuta sono 1.5 milioni

– Gli Immigrati irregolari senza permesso sono stimati in 500mila

– Gli Immigrati ospitati in Centri di Accoglienza e strutture similari sono circa 350mila

– Gli Immigrati sbarcati sono diminuiti molto : nei primi 9 mesi del 2018 sono stati solamente 21mila, nel 2017 sono stati 120mila rispetto ai 180mila del 2016.

– I Lavoratori occupati regolarmente di origine straniera sono 2,5 milioni

– I titolari di impresa di origine straniera aumentano e sono diventati quasi 600mila

– Gli studenti di origine straniera di tutte le scuole sono ormai 825mila

Speriamo che sia l’IDOS a Roma che l’ISMU a Milano continuino a svolgere le loro ricerche sull’Immigrazione e sulla Multiculturalità per mantenere alto il livello di conoscenza scientifica della realtà italiana multi e interetnica necessaria a contrastare il neo Razzismo che invece rischia di diffondersi proprio per la mancanza di diffusione e comunicazione pubblica di questi dati e informazioni che  andrebbero molto più diffuse nelle Scuole nelle Università e nei mezzi di Comunicazione popolari : ma per questo ci vorrebbe un Governo Italiano all’altezza delle sfide mondiali contemporanee.

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