TerraTitanic2020

di Gianguido Palumbo.

Sempre di più sembra di stare nel Pianeta TT TerraTitanic : purtroppo questo 2020 è iniziato male e sarà certamente un anno storico, decisivo per l’Umanità e per il Pianeta.

Mentre la crisi ambientale sta raggiungendo livelli mai visti (fra incendi australiani, acque alte veneziane, terremoti sparsi in diverse aree del mondo, alluvioni e desertificazioni, tempeste e siccità, caldi e freddi fuori misura ), mentre sembra arrivare una nuova crisi economica internazionale, sta maturando pericolosamente anche una doppia crisi militare sia in nord Africa, nella Libia incandescente, sia in Medioriente in Iraq e Iran, provocata o accelerata da due pessimi uomini di grande potere come l’americano Trump e il turco Erdogan.

Cosa succederà nei prossimi giorni e mesi se in Libia la guerra locale “civile” si trasformerà in Guerra “loco-mondiale” fra Usa-Turchia e Russia-Egitto-Arabia saudita? Cosa succederà se in Medioriente l’Iran, l’Iraq, il Libano, la Siria, Israele, l’Arabia saudita incroceranno di fatto le armi a tutti i livelli? E guarda caso in entrambe le aree (nord Africa e Medioriente ), i giacimenti di carburanti vecchi e nuovissimi ( non solo Petrolio ) sono determinanti per lo scontro di interessi economici abbinati a quelli politici ed agli scontri religiosi. Insomma c’è da tremare, e non solo per possibili e continui piccoli e grandi terremoti locali, ma per le caratteristiche umane dei principali leader internazionali che si stanno scontrando come galli gonfi nel cortile del mondo. E se a novembre Trump fosse confermato (con brogli tecnologici vari) Presidente degli Sati Uniti, cosa continuerà a succedere? Se l’Europa malconcia continuerà a defilarsi, se la Cina continuerà a impadronirsi del mondo fra terre assimilate e mercati conquistati, se l’Africa continuerà a proliferare con milioni di nuovi nati fra micidiali diseguaglianze, se l’America Latina non saprà risvegliarsi dall’incubo del ritorno di regimi regressivi, se l’India non si libererà di un Presidente sempre più reazionario che usa lo Yoga come panacea insopportabile, se il Mondo Arabo non saprà, pur nelle sue tante differenze, andare oltre la sopravvivenza di Stati su base religiosa?

Non sono mai stato un catastrofista e un pessimista cosmico ma questo inizio d’anno mi angoscia.

Se poi immaginiamo come inevitabile un ulteriore aumento delle migrazioni mondiali dovute a nuove guerre, nuove crisi ambientali, nuove crisi sociopolitiche e ulteriori emergenze, allora l’angoscia, non solo mia personale, cresce inevitabilmente.

Possiamo e dobbiamo manifestare, scendere nelle piazze, organizzare iniziative di diverso tipo e livello, firmare appelli in Change org, promuovere flash mob, sit in, scrivere in whatsUp, postare in FaceBook, Instagram, TikTok, Twitter, registrate radio Poad cast, ma il grado delle diverse CRISI MONDIALI, climatiche, socioeconomiche, militari, è tale che solamente la forza e l’autorità di Nazioni Unite UN riconosciute, operative, influenti, ( come NON sono ancora oggi ), solamente una sorta di Governo Mondiale sovranazionale potrebbe e dovrebbe intervenire per frenare o bloccare un tale peggioramento delle condizioni del nostro Pianeta.

E’ certamente un’utopia eppure mi illudo pensando che nel 1941-2, in pieno sviluppo della Seconda Guerra Mondiale, in Italia a Ventotene tre “utopisti” Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Eugenio Colorni, di culture politiche diverse (comunista, socialista e radicale), al confino nell’isola puniti dal Fascismo, immaginarono e scrissero quel capolavoro che era ed è il Manifesto di Ventotene “per un’Europa libera e unita”, in parte e contraddittoriamente divenuto realtà solo dopo alcuni decenni.

Oggi invece le Nazioni Unite sono deboli, non riformate come era previsto da anni, poco finanziate, troppo spesso incapaci di procedere coerentemente ed efficacemente come è successo recentemente per la crisi ambientale con il fallimento del vertice Cop25 di Madrid nel dicembre scorso. Diamoci da fare. Oggi invece le Nazioni Unite sono deboli, non riformate come era previsto da anni, poco finanziate, troppo spesso incapaci di procedere coerentemente ed efficacemente come è successo recentemente per la crisi ambientale con il fallimento del vertice Cop25 di Madrid nel dicembre scorso.

Diamoci da fare.

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