Elezioni Comunali, Immigrazione, Legge sullo Ius Soli

di Gianguido Palumbo

Le Elezioni amministrative, con il voto di oltre 1.000 comuni italiani di quasi tutte le regioni, ha mostrato alcuni aspetti sociopolitici evidenti che ci interessano molto: un ulteriore aumento dell’astensionismo e quindi della sfiducia nei partiti e nella politica anche locale, un risveglio del Centro Destra con la Lega trainante, una stasi del M5Stelle e una crisi di tutto il Centro Sinistra e del PD in particolare. Alcuni risultati locali specifici diversi per ognuna delle componenti non può modificare la valutazione generale appena sintetizzata. All’interno o attraverso questi dati di fatto oggettivi, al di là delle convinzioni di ognuno di noi redattori-trici e voi lettori-ttrici, si è reso evidente che uno dei problemi che ha influito di più sul voto è stato proprio quello dell’Immigrazione e questioni connesse ( accoglienza, integrazione e diritto di cittadinanza Ius Soli).

In questi stessi giorni di voto, il sondaggista Nando Pagnoncelli sul Corriere della sera ha pubblicato i risultati di un sondaggio sul tema della Legge per la Cittadinanza e lo Ius Soli per la quale contemporaneamente un gruppo di circa 200 personalità della cultura italiana aveva promosso un Appello nazionale a favore.

Il sondaggio Pagnoncelli ci dice che oggi, giugno 2017, oltre la metà degli italiani , il 54%  (purtroppo) è contraria al riconoscimento della Cittadinanza italiana ai figli di immigrati stranieri nati nel nostro Paese, con almeno un genitore che abbia un permesso di soggiorno permanente in Italia, mentre il 44% si dichiara favorevole.  Le opinioni cambiano leggermente sul riconoscimento della Cittadinanza solo a figli di immigrati che abbiano frequentato per almeno cinque anni la scuola italiana (il cosiddetto Ius soli temperato).  In questo caso i favorevoli al riconoscimento della cittadinanza prevalgono ma di poco sui contrari : SI il 51% e NO il 47%.

Nell’arco di  6 anni le opinioni quindi sono molto cambiate: da un sondaggio Ipsos pubblicato nel 2011 emergeva che i favorevoli allo Ius Soli (71%) prevalevano nettamente sui contrari (27%).

Nel sondaggio 2017 la relazione fra opinioni e appartenenze politiche esprime un chiaro orientamento : gli elettori del Pd sono in larga misura favorevoli (78%) mentre tra quelli della Lega e di Forza Italia e Fratelli d’Italia prevale nettamente la contrarietà (86%). L’elettorato del M5 Stelle che è  trasversale risulta più diviso: 58% i contrari allo ius soli a fronte del 42% di favorevoli.

I risultati elettorali di giugno in realtà esprimono e confermano questo cambio di clima sociopolitico a favore di una sensibilità e convinzioni più vicine alla Destra, più simili ai cambiamenti già avvenuti prima in America, in GranBretagna, ma recentemente già in “crisi” con le elezioni in Austria, in Olanda, e soprattutto in Francia.

Sta di fatto che in Italia, sul tema delle Migrazioni e della Società Multietnica, ci interessa capire dal sondaggio ed anche dalle elezioni comunali che aria tira. Sicuramente per l’ennesima volta è evidente che non bastano 200 firme di intellettuali, quasi tutti-e “di Sinistra”, con un Appello a favore dello Ius Soli per spostare voti o stimolare una maturazione socio-culturale: gli appelli sono necessari e positivi ma non sono assolutamente sufficienti. Il testo dell’appello era il seguente: “APPROVARE la legge attualmente in discussione al Senato (legge che è rimasta bloccata per oltre un anno e mezzo!) significa dare cittadinanza all’Italia del presente e del futuro, all’Italia come già è e come sarà. Approvare la legge non ha solo un’importanza simbolica, ma anche fattuale, concreta, perché snellirebbe molte pratiche burocratiche obsolete che la vecchia legge si trascinava dietro.Ci pare evidente che non approvare questa legge significherebbe invece negare non solo un diritto, ma la realtà di un Paese. Ci appelliamo ai senatori e alle senatrici affinché non temano la forza dei diritti e facciano presto una scelta di civiltà che vada al di là delle appartenenze politiche.” Seguivano le firme dei 200 fra i quali-le quali Dacia Maraini, Roberto Saviano, Susanna Tamaro, Erri De Luca, Gianni Amelio, Roberto Vecchioni, Serena Dandini, Sandro Veronesi, Zerocalcare, Daniele Vicari, Melania Mazzucco, Eraldo Affinati, Alessandro Portelli, Igiaba Scego, Paolo Di Paolo, Valeria Parrella, Lidia Ravera, Chiara Gamberale, Costanza Quatriglio, Andrea Bajani, Elena Stancanelli, Daria Colombo, Margaret Mazzantini, Giuseppe Caliceti, Nadia Terranova, Christian Raimo, Ritanna Armeni, Francesca Melandri, Biancamaria Frabotta, Silvia Nono…

Il dibattito post elettorale si sta svolgendo  su alcuni temi e uno di questi, forse il principale è proprio la Legge sulla Cittadinanza IuS-Soli : molti esponenti del Centro Destra e una parte dei Grillini stanno dichiarando che visti i risultati il Governo non dovrebbe forzare la mano per far approvare in Senato la Legge sullo Ius Soli che non esprimerebbe una vera maggioranza degli Italiani-e. Le prime reazioni sia della Direzione PD sia del Governo sembrano invece esprimere la convinzione che il Governo debba procedere sia su quella legge che su altre con la tempistica parlamentare già decisa.

Vedremo, ma credo proprio che se prima delle Elezioni Comunali era già difficile assicurarsi una maggioranza al Senato per approvare la Legge sulla Cittadinanza ( ed altre ancora su altri temi ) dopo le Elezioni lo sarà ancor di più.

 

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