Nella Buona e nella Cattiva Sorte

di Gianguido Palumbo. 

Sta iniziando l’inverno, mancano pochi mesi alle Elezioni Politiche Nazionali e dopo una ennesima estate di problemi e di cosiddette emergenze-immigrazione, dibattiti, scontri verbali, violenze fisiche per strada, rinvii di leggi, siamo ancora “fermi” in una situazione complessivamente troppo carica di contraddizioni : nel 2018 in Italia o davvero “cambia qualcosa” in meglio, in direzione di una maggiore civiltà e maturazione per una Società Multi e Inter-Etnica, o temo che l’immobilismo e la codardia politica provocheranno esplosioni sociali locali e nazionali sempre meno controllabili.

Da una parte, quella delle Migrazioni di massa, è chiaro che stanno riprendendo in pieno i viaggi disperati dall’Africa gestiti dalle Organizzazioni Criminali di vari Paesi, viaggi che erano stati messi in “PAUSA” per alcuni mesi solamente per riorganizzare i tragitti e i punti di imbarco e partenze dalle coste nordafricane ( Tunisia e Libia ) : si parla ufficialmente di quasi 20.000 persone già in fase di smistamento e partenza solamente dalla Libia. La riorganizzazione dell’Accoglienza in Italia è in una fase di avvio ma non ancora pronta ad innalzare il livello di dignità e di civiltà mentre la maggior parte delle ONG prima operative in Mare si sono ritirate.

Da un’altra parte, nelle Città più grandi in diverse regioni, la convivenza civile urbana, la reciproca integrazione, la maturazione di una coscienza e di una vita inter etnica sembrano attraversare una fase di stallo, di crisi, di incertezze quando va bene, e di diffidenza e separazione e a volte di vero e proprio scontro, quando va male.

L’assenza o la carenza di investimenti pubblici, nazionali e locali, nel miglioramento della vita cittadina quotidiana multi etnica ( casa, trasporti, rifiuti, scuola, sanità, cultura, sicurezza…), rende difficili, fragili, altalenanti, le relazioni fra cittadini di origini e culture diverse che invece erano migliorate nei primi anni del 2000, fino a 10 anni fa, negli anni precedenti a questi ultimi ( più o meno fino a prima della crisi economica internazionale iniziata nel 2008 ). Stiamo tornando indietro rispetto alla vita sociale interetnica del 2000 ed anche del 2005: se non si procede in avanti, se non si rafforza ed estendono i diritti accanto ai doveri, sia i Cittadini Residenti di origine straniera sia i Cittadini di origine italiana, non rimarranno ad aspettare, reagiranno con l’autodifesa, con la ri-chiusura in se stessi, con la competizione ed anche con l’insopportazione.

Le condizioni di vita sociale urbana di alcuni quartieri fra i più multietnici di Milano ( Via Padova) , di Torino ( Sal Salvario )  di Roma ( Torpignattara ), rischiano di regredire anziché diventare “avanguardie” della società multietnica  europea ed italiana. Non è certo solamente un problema ed un allarme solamente italiano : simili processi stanno avvenendo in parte anche in altre capitali occidentali, ma in Italia si rischia una crisi da “freno tirato”, da “apnea”, che potrebbe portare a bruciare il motore, al collasso.

C’è bisogno, urgenza, di più coraggio politico e gestionale, sia a livello nazionale che regionale e cittadino: una buona parte della società italiana, dei cittadini, è più matura di ciò che si crede, ma ha bisogno di spinte, di incoraggiamenti appunto ed anche di una guida più sicura e cosciente, senza azzardi ma con energie, idee, coerenza.

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