Roma San Lorenzo fra Italia Svezia Svizzera

MONDORomaMONDOItalia   rubrica settimanale a cura di  MONDITA per RadioBullets

145°puntata –  12 ottobre 2018

Il fatto di questa settimana è dedicato alle contraddizioni della realtà romana ( come credo in tutta Italia almeno ) in merito alla vita sociale e individuale di migliaia di cittadini di ogni età e origine più disagiati, sfortunati, “poveri”.

A San Lorenzo, quartiere in cui vivo ormai da cinque anni, con tutto il carico di Storia significativa che ha questa parte di ROMA, si sta vivendo un paradosso sul quale vi invito a ragionare. Nel quartiere vivono circa 15mila residenti ( fra anziani, adulti, giovani e bambini ) e qualche migliaio di Giovani Studenti Universitari provenienti dalla provincia, dal Lazio e da tutta Italia. Si calcola approssimativamente che ci vivano più o meno regolarmente anche un migliaio di Immigrati di diverse origini. Nel Quartiere sono “nate” tre realtà “alternative” occupate e autogestite, simil Centri Sociali, molto diversi fra loro, molto frequentati soprattutto dai Giovani Studenti : l’ex Cinema Palazzo, Communia, ed ESC. Da circa cinque anni inoltre è stato riutilizzato uno Spazio molto grande come l’EX DOGANA dello Scalo ferroviario, con una gestione privata in accordo con il Comune e la Municipalità, che svolge una vasta programmazione mista  fra spettacoli, discoteca, eventi fieristici, feste private, mostre , che attrae sempre più pubblico locale e cittadino.

In questo strano e vivace quartiere coesistono una mescolanza di vita sociale tradizionale, più la presenza di alcune Elite artistiche, e una vita serale a zone composta dalla movida giovanile al limite dello sballo alcolico e “stupefacente”, la vitalità “alternativa” dei tre centri sociali e quella ibrida mista dell’ExDogana e di decine di piccoli Locali comunque molto attivi con offerte musicali e performatiche.

In questo strano quartiere misto convivono a distanza di poche centinaia di metri : da una parte una trentina di vecchie roulotte parcheggiate fra Piazzale del Verano e il parcheggio piazzale pubblico del retro cimitero, dove stanno in condizioni pietose alcune decine di Senza Casa, italiani, stranieri, rom; da un’altra parte sopravvivono in Via Marsala lungo la Stazione Termini sia di giorno che soprattutto di notte altre decine di persone ( una media di 50 al giorno ) che dormono sui cartoni sotto la pensilina esterna. Fra queste due realtà “estreme” esistono altre due realtà molto ben organizzate e ben finanziate, una religiosa e una laica che offrono assistenza ( cibo, letti, attività ) a chi è appunto in condizioni di grande disagio e povertà anche provvisoria di qualsiasi origine: sempre in via Marsala il centro e la mensa CARITAS ( da poco restaurato e ampliato ) e verso Scalo San Lorenzo a due passi dall’ExDogana, il Centro Diurno per Minori Stranieri accompagnati CIVICO ZERO ( creato alcuni anni fa dalla Ong internazionale Savethechildren ), da pochi giorni ampliato e rinforzato con spazi, attrezzature e molte iniziative.

La CARITAS può ospitare ogni notte al massimo 200 persone, e la mensa invece ogni giorno pranzo e cena fornisce migliaia di pasti. CIVICO ZERO ospita durante tutto il giorno, un giro di massimo 100 ragazzi e ragazze straniere con decine di attività e operatori specializzati ( corsi di lingua, informatica, teatro, musica, danza, arte, visite guidate alla città ai musei ).

Provando a “staccarsi” dalle strade del quartiere San Lorenzo e quelle vicine come volassimo bassi in sella a un drone guardando attentamente in basso la vita di ogni giorno, scopriremmo una Società, una Città davvero schizofrenica, incomprensibile e forse inaccettabile : 15 mila residenti che stanno nel loro quartiere più o meno bene e male in famiglie più o meno coese o conflittuali; studenti che vanno all’Università più o meno con profitto e convinzione che i pomeriggi e le sere vanno a ritrovarsi in decine di locali o centri sociali; immigrati che escono la mattina e vanno a fare i camerieri, i collaboratori domestici, i venditori ambulanti ed altri lavori in giro per Roma; e poi una minoranza disperata che sopravvive isolata in vecchie roulotte fra spazzatura e liquami in un parcheggio,  un’altra minoranza che sopravvive semi-ubbriaca e fatta attorno alla vicina Stazione Ferroviaria,  un’altra minoranza di Giovani Minori stranieri che si trovano a disposizione una sede superattrezzata solo per loro ( grazie alla generosità di volontari ma anche di Fondazioni Private e di SaveTheChildren ONG internazionale molto forte ) che di fronte ad altri spazi sociali e pubblici sembra un Centro Giovani Svedese, così come la mensa e il ricovero della Chiesa Cattolica tramite la Caritas spiccano per rigore svizzero in mezzo a centinaia di diseredati italiani e stranieri e ad un pezzo di città molto malridotta.

Il Comitato di Quartiere di San Lorenzo, nato un anno e mezzo fa per provare ad affrontare i numerosi problemi della vita quotidiana ( traffico, rifiuti, verde pubblico, spaccio, arredi urbani, vita socioculturale) si sta impegnando in questi ultimi giorni per capire se e come affrontare e risolvere il “caso” delle 30 Roulotte con i relativi abitanti malridotti visto il fallimento della gestione dell’ultimo anno da parte del Comune, del Municipio e con loro di una importante associazione cittadina di volontariato religioso che era stata coinvolta.

Io mi chiedo però che relazione pubblica e privata ci dovrebbe essere fra la copresenza in una città e in un quartiere fra il Centro super attrezzato CARITAS, l’altro Centro super attrezzato CIVICO ZERO e le 30 Roulotte semi abbandonate dietro il Cimitero ?  Certo sono realtà e organizzazioni diverse con storie diverse con obiettivi diversi e un Comune e una Municipalità dovrebbero proprio affrontare e risolvere le decine di emergenze abitative e sociali di una Città ma anche il Volontariato forse dovrebbe stabilire delle gerarchie le più oggettive possibili di importanza nell’intervento sociale oppure ognuno si sceglie i poveri e i diseredati che vuole ?

Ciao   da Marco e Gianguido.

Diversamente da altre testate giornalistiche Radio Bullets non ha finanziamenti statali o pubblicità. Se pensate che un giornalismo migliore sia possibile, se vi piace questa Radio potete sostenerla con 50 euro all’anno : basta andare sul sito radiobullets.com.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*