16 aprile : sopravvivere dimenticando.

di Gianguido Palumbo.

Giustamente siamo preoccupati per i “nuovi” venti di guerra di questi ultimi giorni, temendo che un’altra crisi internazionale in Medioriente riapra conflitti drammatici non solo locali ma anche culturali, politici, sociali, religiosi. La Siria, purtroppo per i suoi abitanti, è diventato il nuovo fronte di sfide machiste fra Uomini capi di stato ma anche fra grandi interessi economici e commerciali sull’Energia. La Guerra del Golfo di oltre 20 anni fa e poi l’Afganistan, il Pakistan, l’Irak, e ultimamente il Kurdistan, lo Yemen, la Siria e sempre la Palestina ed Israele.

Intanto però muoiono milioni di cittadini di quei paesi compresi bambini, e sempre più scappano altri milioni diventando Profughi, Rifugiati, Migranti non sempre poveri, anzi. L’Europa debole e divisa si ritrova a gestire poco e male sia le alleanze internazionali, militari ed economiche, sia l’arrivo di milioni di Migranti da quei paesi ed anche dall’Africa.

La memoria storica e l’insegnamento delle esperienze precedenti non sembrano essere molto coltivate e quindi utili a non replicare errori. Noi stessi cittadini comuni o meno, sopravviviamo a questo Mondo, sempre più difficile e rischioso, dimenticando per non soffrire continuamente o per non soccombere sotto le macerie dei fallimenti oltre che dei palazzi terremotati o bombardati. E’ vero però che l’Oblio, il dimenticare è una tecnica di sopravvivenza umana essenziale per non esplodere o implodere : dobbiamo dimenticare buona parte delle nostre vite per vivere ancora almeno per un ora.

Eppure almeno un po’ di memoria storica dobbiamo alimentarla pena la stupida ripetizione di esperienze o la impossibilità di comprensione dei fatti e la scelta di comportamenti diversi. Due esempi significativi.

Il primo esempio

23 anni fa il 16 aprile 1995 fu ucciso Iqbal Masih in Pakistan a Lahore : un bambino di poco più di 10 anni ex schiavo di produttori di tappeti, venduto, affittato dalla sua famiglia povera per sopravvivere alla fame. https://it.wikipedia.org/wiki/Iqbal_Masih.  Liberato da un sindacalista pakistano divenne un simbolo straordinario e mondiale della liberazione dalla schiavitù di circa 250milioni di bambini sfruttati nel mondo in diversi settori. Voleva diventare avvocato e aveva iniziato a studiare quando uno dei Clan criminali del paese decise che era troppo pericoloso e lo uccise per strada mentre giocava. Dal 1995 al 2000 circa in tutto il mondo fu ricordato, celebrato, e molte scuole elementari anche italiane, anche romane, presero il suo nome. La RAI realizzò un film sulla sua vita e furono pubblicati libri e inchieste. Il 16 aprile stava diventando Giornata Mondiale contro lo sfruttamento minorile. E in Italia per tre anni effettivamente fu celebrata e riconosciuta persino da Sindacati, Confindustria, Istituzioni e citata dal Presidente della Repubblica ( Scalfaro ). https://youtu.be/OAt75Ci1Pho

Poi a poco a poco IQBAL è stato dimenticato ed anche la sua giornata ed in parte anche il grande problema del Lavoro Minorile nel mondo ( in Italia nel 1996 erano stati censiti dal sindacato circa 500mila bambini lavoratori ! ).

Forse oggi IQBAL non lavorerebbe in uno stanzino per ore e ore e quattro soldi ma sarebbe fuggito con i suoi genitori verso un altro Paese più ricco, come in effetti fanno da anni molti giovanissimi pakistani. Ma è sicuro che invece le centinaia di milioni di Lavoratori schiavi bambini e adolescenti esistono e lavorano ancora producendo moltissimi dei prodotti che noi occidentali europei italiani compriamo a bassi prezzi o anche a prezzi alti : abbigliamento, arredi, articoli sportivi, e tanto altro ancora. Ad Istanbul qualche anno fa li ho visti e fotografati anch’io molti bambini sotto i 10 anni nei laboratori semiclandestini di pelle e abbigliamento in pieno centro, in palazzoni con vetrate a vista, accanto agli alberghi dei turisti di tutto il mondo, indifferenti a quella realtà quasi “esotica”. Ma l’economia turca è esplosa anche grazie al mix di dittatura, repressione, sfruttamento del lavoro e nostra indifferenza cinica. La stessa Turchia di Erdogan che ha commercializzato appena tre anni fa tre milioni di profughi siriani con 6 miliardi di euro dell’UE perché li tenesse bloccati nel suo territorio.

E così, dimenticando, sottovalutando e chiudendo uno o due occhi, andiamo avanti: neanche un manifesto pacifista, un corteo o una protesta contro le nuove bombe americane ( o turche o francesi ) avranno senso mentre compriamo appena prima o dopo quel corteo le scarpine per la figlia o i pantaloni o il tappetino etnico o anche i pomodorini pugliesi, tutti i prodotti di qualsiasi settore commercializzati grazie allo sfruttamento mondiale di milioni di bambini, giovani, donne schiavizzate di fatto sia in paesi “lontani” sia nelle nostre stesse terre.

Il secondo esempio

A proposito di storia, memoria, migrazioni, è appena uscito un prezioso libro edito dal Mulino “Il giro del Mondo in 6 milioni di anni” di Barbujani e Brunelli che finalmente in modo fluido e non troppo accademico raccontano sinteticamente la storia dell’Umanità nella sua costante più evidente : continue migrazioni fra continenti e paesi alla ricerca di una vita migliore con terre e acque da coltivare e allevare e climi meno rigidi e progressivamente anche società meno povere e problematiche dove “integrarsi”.

Certo è che né Trump né Putin né Erdogan né Assad  né altri hanno la testa e il tempo ormai per leggere e capire come governare i loro paesi e il nostro mondo ma almeno NOI cerchiamo di leggere di più, informarci meglio, non perdere completamente memoria e coscienza, per sopravvivere dimenticando ma ricordando qualcosa, qualcuno.

Ciao Iqbal

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