Europa politica multietnica

La Redazione

Umberto Eco da tanti anni scriveva e parlava delle origini meticce dell’Europa come valore fondativo troppo spesso dimenticato o sottovalutato. Matvejevic ha sempre sottolineato l’importanza del Mediterraneo nella formazione della Cultura e nella ricca identità dell’Europa. Entrambi i due grandi intellettuali sono morti da poco, il secondo da appena un mese, e già ci mancano proprio per la loro sensibilità multi culturale.

In questo difficile e storico 2017 milioni di cittadini europei eleggeranno i nuovi Parlamenti e Presidenti dell’Olanda ( il 15 marzo ), della Francia ( 23 aprile e 7 maggio ),  della Repubblica Ceca    ( ottobre ), della Germania ( 24 settembre ) e chissà dell’Italia ( ottobre ? O febbraio- giugno  2018).

Dopo l’elezione di Trump in America alla fine del 2016, del nuovo Governo Britannico conservatore e di quello centrista Spagnolo,  le prossime elezioni nazionali in Europa completeranno un quadro internazionale che potrebbe modificare profondamente la vita almeno di quasi 500 milioni di cittadini-e Europei ed anche di fatto di altri milioni di Cittadini di altri Paesi africani e MedioOrientali in fuga dai loro mondi poveri o in guerra.  Ci ricorderemo eccome degli ultimissimi anni di vita del Mondo : 2015-2018. ( Quindici – Diciotto, che brutta coincidenza storico-fonetica ! )

In questo quadro inquietante, alcuni segnali molto particolari  però ci indicano un futuro prossimo venturo con una caratteristica ancora limitata ma fortemente simbolica e significativa : la multi e inter etnicità del Personale Politico che si va sempre più esplicitando in diversi Paesi e Città Europee ( e non solo ).

Innanzi tutto ricordiamo che attualmente tre Sindaci  di alcune delle Città più importanti del mondo sono di origini diverse da quelle locali:  a Londra il Sindaco è di origine pakistana, a Parigi di origine spagnola, a New York di origine italiana.

Nella nostra piccola Italia, domenica 5 marzo in una città storica come PARMA, si è votato per scegliere il candidato a Sindaco del Centro Sinistra e uno dei tre possibili era un avvocato albanese Gentian Alimadhi (di cui abbiamo parlato nella Rubrica Mondo-Italia il mese scorso).

Nella prima grande Elezione Nazionale europea che avverrà il prossimo 15 marzo in Olanda, tra i leader più noti agli elettori olandesi vi sono, come prevedibile, l’attuale primo ministro Mark Rutte e il populista di destra Geert Wilders, ma a sorpresa il candidato che gode di un maggior apprezzamento da parte dei propri elettori è Jesse Klaver, giovane leader della Sinistra Verde di origini molto miste con il padre del Marocco e la madre in parte tedesca in parte indonesiana.

Vedremo nei prossimi mesi quali candidati politici nazionali avranno caratteristiche simili in Francia e in Germania , ed anche in Italia, ma intanto raccontiamo un altro caso fra i più anomali e significativi in corso di maturazione, vista l’età del protagonista, il Paese di origine e di vita attuale e le sue idee.

Si tratta di Dominik Feri: di origini etiopi, ventenne, bravo studente di Diritto all’Università Carolina di Praga, la più antica e importante del Paese, militante di un piccolo e recente ( qualche anno ) Partito anomalo di centro, il TOP 09.

Il giovanissimo Dominik, politico studente, sta diventando molto famoso e richiesto per uno stano mix sia di identità sia perché sembra un cantante rock alla Jimi Hendrix, sia e soprattutto perché sta spopolando con modalità comunicative molto moderne ed efficaci proponendo di NON uscire dall’Unione Europea con invece molti altri politici e candidati propongono, pur non essendo un giovane della nuova Sinistra Ceca : insomma un vero ibrido in tutti i sensi. E tutto ciò non in Italia   ( essendo di origini etiopi potrebbe ), non in Francia o Germania o Inghilterra ma in Repubblica Ceca:  anche questa è Europa.