di Cristina Zavloschi
Si chiudono le grate di ferro
fuori caos e follia,
dentro danze lievi, rotanti.
Lei si ama insieme alle stelle
nelle sue mani
pezzi di luna amabili.
Si desnuda dell’ipocrisia
di chi l’ha abbandonata
si lava le guance rossastre
del dolore dipinto su di lei.
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