I libri, compagni di vita e di viaggi

Maria Cristina Mauceri – Univ. Sydney Dip. Studi Italiani

Il libro che desidero presentare per MONDITA review  di gennaio, e che ho scelto perché mi pare bene esprimere la dimensione “mondiale” di questa nuova rivista italiana on line, fa parte di una collana, “Kumà Creola”, diretta da Armando Gnisci per la casa editrice Cosmo Iannone che dal 2004 pubblica opere di scrittori translingui. Con questo termine definiamo oggi gli autori e autrici che scrivono in italiano, ma sono nati/e e si sono formati/e altrove. Ciò che caratterizza i libri di Kumà Creola da quelli, sempre di scrittori/scrittrici translingui, pubblicati da case editrici importanti, è l’impronta che Gnisci ha tenuto a dare al progetto che si basa su grande rispetto per la specificità stilistica degli autori che sono portatori di un immaginario diverso. Certo l’editing viene fatto, ma non per adattare i libri al gusto del pubblico e/o alle esigenze del mercato.

La collana comprende ormai ben ventisei libri, si tratta soprattutto di opere di narrativa ma anche di studi postcoloniali e transculturali. Uno degli ultimi libri pubblicati, Libri migranti (2015) è stato ideato e curato da Melita Richter, scrittrice e studiosa di origine croata che vive da molti anni a Trieste. Richter ha avuto un’ottima idea: ha invitato persone provenienti da paesi europei ed extra­europei, che condividono l’esperienza della migranza non solo verso l’Italia ma altrove o anche all’interno dell’Italia, a raccontare il loro rapporto con la lettura. In particolare ha chiesto loro di raccontare quali libri fossero stati importanti per la loro formazione e quali avessero portato con sé nel paese in cui si sono trasferiti.

Leggendo i vari contributi, una delle cose che colpisce è il rapporto degli autori/autrici con i libri, infatti, non li considerano oggetti ma compagni di vita e ancor più cari se hanno dovuto separarsene per andare altrove e scegliere quali portare con sé. I racconti di questa raccolta ci fanno viaggiare nel tempo e nello spazio nei paesi di provenienza degli autori: Francia, Romania, Bielorussia, Serbia, Germania, Italia, Bosnia, Croazia, Austria, Grecia, Polonia, Ucraina, Algeria,  Somalia, Benin,  Giappone, Argentina, Brasile.

Hanno collaborato a Libri in viaggio non solo scrittori/scrittrici che pubblicano regolarmente (Christiana de Caldas Brito, Livia Bazu, Sarah Zuhra Lukanic, per citarne alcuni) ma persone con formazione e con gusti letterari diversi. Libri migranti è un caleidoscopio di stili e di generi: numerosi testi sono autobiografici, com’era nell’intento della curatrice, altri, seppur in misura minore, creativi. Tutti esprimono un grande amore per i libri e testimoniano come già nell’infanzia la lettura fosse stata importante per la formazione emotiva e intellettuale degli autori/autrici.

Da queste testimonianze emerge anche il rapporto con la lingua e la letteratura italiana. La capacità di leggere romanzi e poesie in italiano è certamente una prova dell’inserimento nel nuovo paese. È interessante notare anche quanti libri e non solo di autori italiani facciano parte di un patrimonio culturale comune, anche se si proviene da paesi o continenti diversi. A mio avviso uno dei pregi del libro consiste anche nel farci conoscere autori/autrici a noi ancora sconosciuti, aprendo i nostri orizzonti letterari.

Molti degli interventi di Libri in viaggio sono ricordi delle persone che trasmettendo l’interesse per i libri hanno introdotto gli autori/autrici nel mondo incantato della lettura. Non necessariamente sono familiari o insegnanti, in alcuni casi anche sconosciuti. Questo dimostra che l’amore per i libri e il desiderio di condividere emozioni provate leggendoli ha la grande capacità di unire le persone al di là della provenienza geografica.

Melita Richter, Libri in viaggio, Isernia, Cosmo Iannone, 2015

(libro disponibile ordinandole direttamente alla casa editrice)