Le violenze maschili a Colonia

Bufale Nere

rubrica settimanale

A cura di Angelo Cioeta

 

I fatti di Colonia in Germania (capodanno 2015/16: Violenze a Colonia) avevano suscitato un grandissimo sdegno nel Paese e nel resto del mondo. Nel giro di pochissime ore, le testate nazionali tedesche e di tanti altri Paesi sbatterono in prima pagina la tragica vicenda di donne palpate, infastidite, depredate…da «un migliaio di uomini di aspetto nordafricano o arabo in zona stazione ». Tra le prime conseguenze della vicenda, ci fu la reazione dei movimenti xenofobi e simili, che seppero trarre – soprattutto dopo i fatti di Parigi – nuova linfa per rilanciare la loro azione contro immigrati e profughi. La stessa Germania, che aveva deciso di aprire le proprie porte ai profughi siriani, aveva annunciato l’intenzione di ridimensionare le ambizioni in tal senso.

capodanno

I fatti di Colonia sono una bufala? No, purtroppo le orribili vicende di cui si è parlato ad inizio anno sono accadute veramente, ma non con le caratteristiche “etniche” di cui stampa ed opinione pubblica ne hanno parlato. In Italia recentemente si è riaperta la discussione grazie ad alcune riflessioni pubbliche di donne  in merito al tema della violenza maschile e delle culture maschiliste nei diversi paesi del mondo.

Innanzitutto, facciamo caso al fattore tempo: è successo tutto troppo in fretta. A capodanno avvengono le violenze, pochi giorni dopo le testate cominciano a dare i numeri: centinaia di denunce, migliaia di uomini, tantissimi nordafricani…e molti anche apparentemente nuovi arrivati profughi, e pochi giorni dopo le statistiche cambiano verso l’alto e così via. Tempo una settimana e tutto si affievolisce: non si parla quasi più di quegli avvenimenti, ma le conseguenze sono ormai ben consolidate: i nemici dell’integrazione hanno nuove armi da agitare.

Eppure, bastava verificare meglio le notizie, perché le notizie immediatamente successive agli eventi molto spesso si mescolano con l’emotività che suscitano, dunque non permettono un’analisi lucida dei fatti. Il 5 gennaio, il quotidiano LA STAMPA scriveva così: «Non siamo di fronte a 1.000 colpevoli», ha precisato Albers (capo della polizia di Colonia) in conferenza stampa ricostruendo la dinamica degli eventi, ma è impossibile e prematuro fornire una cifra precisa .D’altronde, le indagini erano appena iniziate, dunque come sarebbe stato possibile trarre conclusioni definitive?

Continuiamo con l’articolo de LA STAMPA, in quanto fornisce un racconto molto lucido. Leggendolo, veniamo a sapere che Il numero delle denunce presentate aumenta di ora in ora. L’ultimo comunicato parla di 90, Albers è sicuro che cresceranno ancora: reati a sfondo sessuale, in un caso la polizia indaga per una vera e propria violenza.  Analizziamo il termine denuncia: La denuncia da parte dei privati è l’atto con il quale ogni persona porta a conoscenza dell’autorità – pubblico ministero o ufficiale di polizia giudiziaria (e non anche un agente) – un reato perseguibile d’ufficio del quale ha notizia.(fonte: Carabinieri.it).  Una persona può essere destinataria di più atti del genere. Dunque, il numero degli autori dei fattacci era nettamente più basso di quello delle denunce effettuate (Fatti di capodanno: 19 denunce ).

Si è anche scritto di una azione premeditata e organizzata dall’ISIS o da Gruppi locali attraverso sms e Fb, incitando a colpire le “donne Bianche europee e tedesche”.

Un ultimo appunto: Il sindaco di Colonia Henriette Reker ha voluto precisare che «non c’è la minima indicazione che tra i colpevoli vi siano profughi attualmente ospitati nei centri della città» . Altra notizia passata inosservata, a favore invece della vox populi pronta subito a condannare il flusso di profughi proveniente soprattutto dalla Siria, rilanciando l’idea di respingimenti e muri.

A febbraio 2016, stando al SECOLO XIX, le denunce sono centinaia e centinaia, ma i sospettati non superano i 60 ( tra i profughi, il numero degli indagati è 3): la stragrande maggioranza erano immigrati nordafricani cittadini di Colonia da molti anni. Numeri troppo bassi e tra loro troppo sproporzionati per poter fare di tutta l’erba un fascio (Secolo XIX).

Le indagini delle forze dell’ordine servono per accertare i fatti, le ricostruzioni giornalistiche vanno considerate, ma sempre pensando che non si tratta di nulla di definitivo. Insomma, per capire cosa è successo veramente a Colonia, ne dovrà passare di acqua sotto i ponti. Una conclusione possiamo però già trarla: poche decine di Uomini delinquenti hanno innanzi tutto danneggiato la vita di molte donne e soprattutto hanno provocato un danno gravissimo a tutte le comunità straniere che vivono in Europa stimolando ulteriormente l’odio etnico razzista, lo scontro “di civiltà” e una crisi ulteriore delle politiche di accoglienza e di immigrazione..