A Scuola Natale Universale

di Renato Volterra.

nella mia Scuola Elementare di Roma, zona Trionfale, quest’ anno come recita di Natale abbiamo deciso di raccontare la nascita dell’Universo. Sarà uno spettacolo con la partecipazione di tutte e due le classi ma in due repliche differenti. Questo perché sarebbero troppi 46 alunni assieme da coordinare.

Uno dei motivi che ci ha spinto a mettere in scena questo argomento, che rientra nella programmazione di scienze, è stato il fatto che mostrando la grandezza dell’universo il suo formarsi e il conseguente formarsi del sistema solare possiamo parlare anche  di inter-cultura per cercare di  far comprendere la unicità del  nostro pianeta, il nostro legame con esso, il fatto che apparteniamo  tutti ad unico genere: gli Esseri Umani,  che  siamo tutti imbarcati su questa Terra e che siamo tutti legati ad essa.

Tutti sono entusiasti e più proseguiamo con la preparazione dello spettacolo più riflettono e pongono domande:” Ma siamo  gli unici esseri viventi? La Terra è davvero così piccola e la stelle così grandi?  Ma con tutte queste stelle  quanti sono i pianeti? “. Cerchiamo di rispondere a tutti i quesiti e non sempre è facile ma è una bella sfida ed è entusiasmante vedere come alcuni argomenti sono la chiave per aprire la loro mente.

Maria Montessori, che cito spesso, diceva: All’inizio, diamogli il mondo.”  intendendo che i bambini anche  piccoli hanno “fame” di sapere e conoscere il mondo che li circonda e i fenomeni che osservano, io parafrasando la grande pedagogista direi : All’inizio diamogli l’universo”, e poi che vengano pure le notizie false e strampalate sugli immigrati nei vari libri di testo, la mancanza di riconoscimento della cittadinanza per i bambini stranieri nati in Italia o residenti da qualche anno.

Con il nostro fare scuola possiamo formare ”i cittadini del mondo” che avranno ben altra consapevolezza che potranno dire: ”Non importa dove sei nato o da dove vieni noi tutti condividiamo lo stesso pianeta e lo stesso cielo”.

Una nota a margine  a proposito della legge dello Ius Soli che, a quel che sembra,  probabilmente resterà ferma in parlamento, il commento di uno dei genitori stranieri è stato significativo per me: “Della Cittadinanza Italiana mi importa  ma fino ad un certo punto,  meglio sarebbe se ci dessero almeno un briciolo di dignità.”

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