Ancora il Colera nel Mondo

di Beata Uwase.

I progressi compiuti nella fornitura di acqua pulita, di strutture igienico-sanitarie e di misure igieniche adeguate hanno permesso all’Europa e al Nord America di essere libere dal Colera per diversi decenni. Tuttavia, nonostante l’accesso a questi servizi sia riconosciuto come un “diritto umano fondamentale” dalle Nazioni Unite, alcuni paesi in povertà e con infrastrutture igienico-sanitari deboli corrono ancora il rischio di sviluppare il colera per mancanza di accesso all’acqua potabile. Oggi nei paesi industrializzati il colera è una malattia di importazione. In Italia, l’ultima importante epidemia di colera si è verificata nel 1973 in Campania e Puglia. Nel 1994 si è avuta a Bari unepidemia limitata, con una decina di casi. E, nel 2008, un uomo era morto di colera a Milano, di rientro dall’Egitto: gli accertamenti hanno dimostrato si era infettato all’estero. Anche nel resto d’Europa i casi ormai sono limitati.

Il Colera è un infezione acuta diarroica causato dal batterio Vibrio cholerae. Si trasmette attraverso le feci e con ingestioni di acqua e cibi contaminate dal batterio. L`infezione interessa il tratto intestinale e si manifesta con diarrea acquosa e vomito. Ci sono tanti sierotipi di vibrio ma quelli responsabili delle epidemie sono due: il Vibrio cholerae 01 e il Vibrio cholerae 0139. Altri sottotipi del batterio possono provocare forme deboli della malattia, ma generalmente non epidemie. La mancanza o carenza di acqua potabile unita a un generale stato di degrado, sono le principali cause di diffusione del colera.

Le aree tipicamente a rischio sono le Periferie urbane o i campi di Rifugiati, dove la totale mancanza di infrastrutture rende completamente inadeguate le condizioni sanitarie.

Eil caso dello Yemen sprofondato nell’emergenza per colera da un anno e mezzo per un epidemia scatenata dalla guerra e da una crisi igienico-sanitaria. Da novembre 2016 si contano quasi 2300 morti, più di 1 milione sospetti. In Africa, i paesi più colpiti dalla malattia sono la Zambia, Uganda, Malawi, Sud- Sudan e Nigeria.

In questo 2018, per contenere la malattia, l’OMS organizzazione mondiale della sanità ha annunciato una campagna vaccinale contro il colera in questi paesi. Per lo Yemen sono pronti 4,6 milioni di dosi di vaccini orali invece per questi altri paesi dell’africa sono previsti 2 milioni di dosi di vaccini. Sono le più grandi azioni di contrasto al colera. Oltre al vaccino l’OMS interviene anche migliorando l’accesso all’acqua pulita e i servizi igienico-sanitari. L’iniziativa fa parte degli sforzi per ridurre del 90% il peso del colera entro il 2030.

 

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