Bergamo Boliviana

NordItalia MultiEtnica

rubrica settimana

a cura di Federica Ruggia

Mi sono appena trasferita dal Sud al Nord Italia, dalla Campania alla Lombardia e precisamente a Bergamo. Dopo i primi giorni di assestamento, domenica scorsa sono stata ad una festa di piazza con sfilata lungo le strade : la Sfilata di Mezza Quaresima. Nelle vie centrali di Bergamo ogni anno si svolge una sfilata di carri allegorici e gruppi mascherati e bande musicali. Alla fine della sfilata si fa il Rogo della Vecchia, c
he rappresenterebbe uno dei mali pubblici della città, come è scritto su un cartellone che poi viene bruciato assieme alla vecchia. Durante la sfilata si muovono anche alcuni Carri allegorici molto belli  che rappresentano il mondo marino, quello animale ed altri temi ispi
ratori.

All’improvviso è comparso un Carro Boliviano al quale sono seguiti altri accoWP_20160306_16_50_45_Prompagnati da figuranti in  costumi tradizionali e musiche dal vivo appartenenti  ai Paesi rappresentati.  La presenza e la partecipazione di tradizioni “straniere” in una festa popolare lombardo-bergamasca mi ha molto incuriosito e così sono andata alla ricerca di informazioni a riguardo.

In Italia Bergamo è al 17° posto su 110 provincie per percentuale di stranieri sul totale della popolazione. Gli stranieri presenti sul territorio al primo gennaio 2015 sono 128.120, le nazionalità più rappresentate sono al primo posto il Marocco, seguito da Romania, Albania, Senegal, India e Bolivia. La comunità boliviana rappresenta il 5,07% sulla popolazione straniera presente e lo 0,56% della popolazione totale ( Dati www.urbistat.it Provincia di Bergamo).

Curiosando curiosando ho anche scoperto che a Bergamo si trova il Consolato Boliviano e che la maggior parte dei Boliviani proviene da Cochabamba una città molto importante in quel Paese Sud Americano. Il motivo principale che lega i Boliviani a Bergamo, è la Chiesa Cattolica che da cinquant’anni ha progetti di cooperazione in quella parte dell’America meridionale.

Oltre agli immigrati “stranieri” a Bergamo però si sentono anche tantissimi accenti del centro sud Italia, che nei decenni pasWP_20160306_16_52_27_Prosati e forse anche più recentemente si sono trasferiti in questa città lombarda attratti dai poli tessile e industriale importante, della zona, che offriva molte opportunità lavorative.

Per quanto riguarda me stessa, meridionale in trasferta provvisoria  qui al nord per una specializzazione professionale, in attesa della connessione internet rete nella  casa dove vivo, sto frequentando  un Servizio Internet multifunzionale, gestito da un mio amico pakistano, un centro servizi che rende meno difficile la vita degli immigrati ed anche la mia in questo frangente. Vi sono alcune postazioni internet munite di microfoni e telecamere per le comunicazione via Skype, senza il quale la nostalgia sarebbe più difficile da sopportare non potendo vedere e sentire i tuoi cari in qualsiasi parte del mondo.

Siccome non tutti i parenti rimasti in patria hanno il computer o un centro internet nel quale recarsi, allora il Centro dell’amico pakistano ha istallato una serie di cabine telefoniche che diventano i luoghi dei racconti della vita quotidiana. Postazioni e Cabine telefoniche diventano testimoni delle gioie, dolori, litigi, amoreggiamenti via cavo. Ma in quel Centro ( come tanti in tutta Italia ) non si va solo per parlare o connettersi a internet, ma anche per mandare le rimesse economiche promesse, che permetteranno ai familiari di costruire una casa, permettere ai figli di studiare, mangiare e curarsi, insomma risolvere in parte quei problemi che spingono i Migranti a partire.WP_20160306_16_52_37_Pro

La mia attenzione però si è soffermata sulla bacheca degli annunci, tutti rigorosamente in spagnolo e altre lingue straniere. L’occhio mi è caduto su di un annuncio: si cercava una coinquilina, specificando la provenienza che doveva essere americo-latina.

Si capisce il motivo : nessuno come i connazionali può capire la lingua e le battute, i momenti di allegria, sconforto, i sapori, le musiche.  Vivere con persone di differenti nazionalità ti arricchisce ancora di più, conosci una cultura differente, puoi assaggiare piatti che non avresti mai pensato di provare, conosci posti della città stessa ai quali non avresti mai avuto accesso. Nonostante tutti gli aspetti positivi, ritornare a casa, dopo una giornata di lavoro, e ritrovare i colori, gli odori, i suoni  familiari è come tornare un po’ a casa.

Allora mi sono chiesta : come rispettare questo naturale bisogno di condivisione fra connazionali in terra straniera e allo stesso tempo favorire le relazioni inter-etniche, gli scambi, le contaminazioni positive fra persone che si considerano “straniere” reciprocamente ? E’ una sfida difficile e bellissima che soprattutto in Italia stiamo vivendo ormai da anni perché in Italia sono arrivati e continueranno ad arrivare immigrati di tanti Paesi e Culture da diversi Continenti e non come in Inghilterra con asiatici e caraibici, o come in Germania con una maggioran  za di Turchi e adesso Siriani, o la Francia con Nord e Centro Africani.

La sfilata di Bergamo era una bellissima fotografia istantanea di questa pluralità etnico culturale in fase di crescita e maturazione.