Diversi da chi ?

 

di Francesco Pisa.

Stiamo assistendo ad un’epoca cupa della nostra storia, nella quale si chiudono i porti ai migranti, si dividono forzatamente i bambini dai propri genitori, si vogliono censire le diverse etnie, si discriminano le unioni che non siano eterosessuali. Probabilmente si dovrebbe partire dalle basi, uscendo dalla propaganda politica che sta mettendo in secondo piano l’umanità stessa. Dobbiamo riguardare ogni giorno il concetto stesso di Diversità, nelle aziende e nella vita di tutti i giorni, rischiando anche di ribadire l’ovvio, perché evidentemente così ovvio non è.

Ad esempio nel mondo economico e imprenditoriale, quali tipologie di persone mancano nelle aziende, soprattutto tra i Top Manager, tanto da riconoscerne la mancata diversità? Avete mai provato a fare una ricerca di immagini su google e scrivere CEO (chief executive officer), in italiano Direttore Generale, e vedere dopo quante immagini apparirà una donna o un uomo di origine diversa da quella caucasica?

Scritte così potrebbero sembrare minoranze, ma proviamo a definire il concetto di diversità. Per la maggior parte delle aziende sono diversi tutti coloro che non sono giovani uomini bianchi ed eterosessuali.

Un’importante ricerca della società di consulenza McKinsey, intitolata “Diversity Matters” ci spiega, dati alla mano, come ci sia una stretta correlazione tra il grado di diversità introdotto nelle aziende e le loro relative performance finanziarie. Da notare come non tutte le diversità fanno la differenza in tutti i paesi. Ad esempio, ci riporta sempre McKinsey, ad oggi negli Stati Uniti le diversità etniche sono quelle che portano più ritorni finanziari, rispetto a quelle di genere, avendo già fatto un buon lavoro sulla rappresentanza femminile nel top-management.

Ma perché la Diversità è importante?

Le ragioni sono molteplici, difficile metterle in ordine di importanza. Sempre McKinsey ci ricorda le principali:

1) Focalizzandosi sulle donne e le minoranze etniche si allarga la probabilità di possibili talenti candidati da poter assumere.

2) Nel Regno Unito, ad esempio, le donne e le varie minoranze etniche sono i principali clienti di prodotti di consumo, si stima più dell’80%!

3) La diversità aumenta la soddisfazione degli impiegati di una azienda, riducendo i conflitti tra i vari gruppi e migliorando la collaborazione

4) La diversità alimenta l’innovazione e la creatività, migliorando tutti i processi di problem solving, facendo emergere più velocemente le nuove idee.

Categorizzare le diversità è una pratica dannosa e pericolosa, si rischia di entrare in un terreno viscido e fangoso dal quale è difficile uscirne indenni. Ma per superarlo è necessaria un’attenta disamina di tutte le realtà che ad oggi sono fuori, o quanto meno ai margini, del mondo lavorativo (e non solo). Questo perché, è bene ribadirlo, quando si parla di esclusioni, non ci sono solo i Migranti. Lo Straniero diventa un concetto astratto che include, non solo tutte le persone non bianche, ma anche tutte le donne, i gay, i trans, le lesbiche, e tutti coloro che hanno superato i 45 anni di età (bianchi e non).

 

 

 

 

 

 

 

 

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*