Mosaico Italiano : cosa e chi è “italiano”?

di Gianguido Palumbo.

Il bellissimo frammento di mosaico che ho scelto come immagine per questo editoriale, con due dolcissime colombe bianche quasi picassiane, fa parte del famoso Mausoleo ravennate di Galla Placidia del quinto secolo d.c.. I mosaici probabilmente furono realizzati da artigiani e artisti mediorientali, bizantini, provenienti da Costantinopoli ( oggi Istanbul ).

Non è certo l’unico monumento architettonico “italiano” che ebbe come protagonisti d’arte e d’artigianato “immigrati” mediorientali, nati e formatisi non nella nostra Penisola e neanche nell’Europa odierna.

Appena tre secoli prima, fra il 1100 e il 1300, nell’alto MedioEvo ( recentemente troppo citato come periodo oscuro e poco vitale ! ) altri due capolavori dell’Arte e dell’Architettura “italiana” antica erano stati realizzati da personale specializzato di origine bizantina pur essendo collocati uno nel Nord e uno nel Sud Italia: la Basilica di San Marco in Veneto ( i mosaici datano 1220-1270 ) e il Duomo di Monreale in Sicilia ( datato fra il 1172-1267 ). I mosaici bizantini delle due chiese, diverse per struttura, pianta e decorazioni, sono fra i tanti esempi di come non solo nell’arte e nell’architettura, le meraviglie della lunga storia italiana furono frutti squisiti dell’ibridazione, delle mescolanze di popoli, di culture, di tradizioni. L’ITALIANITA’ è tale proprio per questa ricchezza insita nella sua genesi della molteplicità. Arte, Musica, Letteratura, Gastronomia, Agricoltura, Architettura, sono amate, apprezzate, cercate e imitate da secoli per la loro paradossale “unicità” creata dalla molteplicità. Il MADE in ITALY esiste da secoli e ha continuato a svilupparsi in nuovi settori come la MODA, lo SPORT, il DESIGN, la TECNICA, e in parte anche la POLITICA : il PCI di Togliatti e poi di Berlinguer, FORZA ITALIA di Berlusconi, i 5STELLE di Grillo e per ultima la nuova LEGA di Salvini, sono stati e sono innovazioni reali ( positive e negative ) nella sperimentazione sociopolitica internazionale.

Eppure all’origine di questa straordinaria e contradditoria particolarità riconosciuta dell’ITALIANITA’ sta proprio la storia dei Popoli Italiani, della loro progressiva formazione mista dai primi arrivi, almeno 10 mila anni fa, di Genti dall’Africa, dal Nord Europa, dall’Ovest, dall’Asia e dal Medio Oriente, fino alle mescolanze nei secoli e la nascita a poco a poco di ciò che chiamiamo Popolo Italiano: gli Italiani, le Italiane.

Il nostro stra-ordinario MOSAICO UMANO ITALIANO ( studiato anche da genetisti e antropologi ) non può e non deve fermarsi all’oggi, al Terzo Millennio, al 2019-2020…., deve procedere, arricchirsi ulteriormente, continuare a modificarsi, affrontando tutte le difficoltà contemporanee della gestione ed autogestione dell’incontro, dello scambio, della convivenza, del meticciato prolifico di figli, di idee, di opere d’arte, di invenzioni, di produzioni, di creatività. NON per solidarietà o per convenienze e opportunità demografiche, politiche, geografiche, economiche e sociali : perché è la prosecuzione della storia millenaria di questa Penisola in mezzo al Mediterraneo, in mezzo al Mondo.

E allora…… Prima gli Italiani ( No agli Stranieri, ai Rom, ai Negri, agli Ebrei, ai NON Italiani ) purtroppo è un concetto e uno slogan politico efficacissimo, chiaro e netto, perfetto per essere capito immediatamente da chiunque, a costo di non spiegarlo, di non ragionare assieme, di non capirne l’assurdità e la pericolosità, a costo di non pensare alle storie delle proprie famiglie e le loro origini lontane, mescolate in Italia e andando indietro sicuramente nelle rotte d’Europa e di buona parte del Mondo circostante.

Un ennesimo paradosso dei problemi di Identità nell’Italia di oggi è affiorato dall’ultima indagine statistica curata da Ilvo Diamanti ( circa 7000 interviste a campione con persone dai 18 anni in su ): nell’indicare le proprie identità prioritarie e secondarie fra l’essere Cittadino del Mondo, Europeo, Italiano, Lombardo ( o di qualsiasi altra regione ), Napoletano ( o di qualsiasi altra città ), la maggioranza degli intervistati ha privilegiato la Città, il Mondo, e meno l’Italia, l’Europa, la Regione. Ma soprattutto è risultato che incrociando i dati sull’appartenenza politico-partitica, oggi i più “italiani” si sono dichiarati proprio i Leghisti e i meno “italiani” i Democratici, i più “europei” i democratici ed i meno europei i 5Stelle.

La politica italiana quotidiana, soprattutto in vista delle Elezioni Europee di fine maggio, sta influenzando la coscienza dichiarata dei cittadini italiani ( di ogni origine ) istillando un nuovo senso di identità nazionale contrapposto a quello europeo e basato su forme nascoste o esplicite di rifiuto delle altre popolazioni e culture anche se da anni o da secoli sono appartenenti all’insieme del Popolo Italiano di oggi.

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